3 luglio 2019

Per le strade fredde della notte - Forough Farrokhzad

dipinto di Ralph Hotere
Per le strade fredde della notte - Forough Farrokhzad

Io non mi pento,
e penso a questa rinuncia, questa rinuncia
colma di dolore.
Ho baciato la croce del mio destino
in cima alle colline
del mio martirio.

Per le strade fredde della notte
si separano gli innamorati lentamente,
per le strade fredde della notte
non giunge altra voce
che la voce dei saluti e degli addii.

Io non mi pento,
pare fluire il mio cuore sull’altra costa del tempo
la vita porterà avanti e ripeterà il mio cuore
e sarà il fiore minuto che vola per i laghi del vento
ad accorrere per ripetermi in avanti.

Ah… vedi adesso
come lenta si disfa la mia pelle,
e vedi adesso come il latte fermenta
nelle vene azzurre del seno
mio
freddo.

Come il sangue
prende a fluire
cartilagineo nel mio ventre
paziente.

Io sono tua, tua
e sono quella che ama
quella che al suo interno
ritrova ancora, d’improvviso, una unione
oscura
con migliaia di cose strane e indistinte
e in tutto il desiderio violento della terra
che trae a sé tutte le acque
per fecondare interamente le piane.

Ascolta
la voce lontana delle mie mani
nella bruma greve dei canti nell’alba
e guardami negli specchi silenziosi,
guarda come ancora con i resti delle mie mani
io sfioro il fondo buio di tutti i sogni,
e mi tatuo il cuore come una macchia di sangue
sulle felicità innocenti dell’esistenza.

Io non mi pento,
e parlami,
amato mio
di un’altra me
che troverai di nuovo con gli stessi occhi innamorati
per le strade fredde della notte,
e ricordami
nei suoi baci sofferti,
sulle rughe gentili
accanto ai tuoi occhi.

trad. Domenico Ingenito


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