14 settembre 2019

da Spaghetti all’assassina – Gabriella Genisi

dipinto di Iain Faulkner
da Spaghetti all’assassina – Gabriella Genisi
Stamattina ad aspettarmi in ufficio ci sono due sorprese. Una bella e una brutta. La brutta è che Oliveira Fanny, la guardarobiera brasiliana del ristorante Al Ciuccio, è irreperibile da qualche giorno, ma peggio ancora è sparita prima che il caso arrivasse alla soluzione. E non c’entra niente che abbiamo risolto, voglio sapere la ragazza dov’è e perché ha lasciato la città senza avvisare né salutare chicchessia.
La bella, invece, è una piantina di petunie azzurre con un bigliettino scritto a mano dal nuovo commissario della Sezione Narcotici.
Buongiorno Lolita, ho visto questi fiori e ho pensato all’azzurro che c’è dentro di lei. Vorrei parlarle quando ha tempo, in Questura o dove vorrà. Anche a cena una di queste sere. Mi chiami pure a questo numero, cari saluti. Lorenzo Centrone.
Ma guarda, mi vuole invitare a cena pure il commissario. Lusingata senza dubbio, però così ingrasso. Magari più tardi lo chiamo, ringrazio per i fiori e gli propongo di prendere un aperitivo insieme nei prossimi giorni. Una cena mi pare eccessiva visto che ci
conosciamo appena. Anche perché Centrone mi pare un po’ troppo ossequioso, troppo ingessato. E io detesto le formalità.
Anche se a pensarci bene c’è un che di misterioso intorno alla sua figura e non sarebbe male approfondire. Di lui si sa pochissimo, ma sta facendo sospirare già molte poliziotte in servizio alla Questura.

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