Domenico Goli - Uomo seduto, 1966
E la chiamano gloria - Muguel D'OrsSconosciuti che ti scrivono lettere.
Nei tuoi versi, confessano - in un miscuglio
di entusiasmo, di innocenza e metafore cieche -,
essi si riconoscono.
Ragazzi che han bruciato alcuni pezzi
dei loro migliori anni per comporre,
con la più spietata sincerità, poesie
tue (che ti sembrano così mediocri
come lo son le tue).
Antologizzatori che ti mettono
addosso strane vesti, aggettivi,
etichette e intenti, mai neppure immaginati.
Amiche delle tue figlie che a scuola
ti studiano e che poi devono fare
un commento (o commiato?) al testo
e ti fanno domande.
Ispanisti che vogliono insegnarti chi sei.
E tu sempre dubbioso - dubbioso dei tuoi dubbi -
magari non capiscono
nulla, o forse si stanno prendendo gioco di
te, come congiurati
in uno scherzo cosmico (ma questo mi sembra
fin troppo crudele per essere verosimile),
oppure - e allora sei tu
che non capisci - dalla tua bocca esce
la voce incandescente di un qualche angelo
- ma questo è diventar troppo sublimi -.
Son due le cose certe:
da una qualche parte c'è un malinteso
e tutto questa truffa
la chiamano Gloria.
Traduzione di Gloria Bazzocchi
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