Ira Tsantekidou- Licht und Schatten
Contrappunto - Jean Hollander
Grigia primavera
alla barriera
lamentosa dell’inverno.
I falchi
si conficcano
nel brillio
del tramonto.
Per i corvi
è più facile,
fluttuano
nel vento
come
pensieri.
Quando si
va avanti
i pali
del telefono vengono indietro.
I treni
merci corrono
senza giro
di ruote.
Testimoni
falsi.
Se gli
occhi mi tradiscono
a chi
io presterò fede?
Le stelle
rifiutano
di farsi
interrogare,
ripetono
se stesse
in
lampi di alfabeto morse.
Il loro
spazio è infinito
tuttavia
si estinguono, precipitano.
Onore alla
gatta superba.
Cinque volte
è accorsa
nella casa
in fiamme
per
estrarre i suoi piccoli
a uno a
uno.
La casa
ha resistito,
non è
slittata avanti
mentre
lei tornava, non è scivolata indietro.
Il fuoco
le ha bruciato il ventre,
le ha
arso gli occhi e le zampette.
La follia
del materno.
Come si
aggrappa a noi ciò che è mite.
Diciamo
semplicemente:
La neve
è bianca.
Il terreno
l’accoglie.
I fiocchi
si fanno più succosi a marzo.
Il rigore
della primavera.
Traduzione
di Silvia Bre
Poesia n. 296, settembre 2014. Crocetti Editore
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