Fernando Botero - Donna, 1999
da “Gabriella garofano e cannella – Jorge AmadoLo scilinguagnolo del dentista e la sua capigliatura ondulata, i suoi occhi grandi, malinconici come quelli dell‘immagine di san Sebastiano crivellato dalle frecce sull’altare maggiore della piccola chiesa della piazza, a fianco del bar. Ari Santos, compagno del dentista nelle riunioni letterarie del Circolo Rui Barbosa, dove si leggevano versi e prose la domenica mattina davanti ad un ristretto auditorio, raccontava come le cose avessero avuto inizio: prima di tutto, la donna aveva trovato una totale somiglianza fra Osmundo e san Sebastiano, santo delle sue devozioni, gli identici occhi, proprio eguali.
- Frequentare molto la chiesa, porta a questo... - mormorò Nhô Galo, noto anticlericale.
- Proprio così... - concordò il colonnello Ribeirinho. - Una donna sposata che vive attaccata alle sottane dei preti non porta buono...
Tre denti da otturare e la voce melodiosa del dentista, accompagnata dal ritmo del trapano giapponese, dolci parole, più dolci di qualsiasi verso...
- Aveva proprio la vena, - affermò il dottore. - Una volta declamò certi sonetti, meravigliosamente, rime superbe, degne di Olavo Bilac.
- Troppo differente dal marito, aspro e taciturno, di venti anni più anziano, il dentista di dodici anni più giovane! E quegli occhi malinconici da san Sebastiano... Dio mio! Quale donna avrebbe resistito, soprattutto una donna matura con il marito anziano che vive più in campagna che in casa, stanco della moglie, assetato di giovani contadine, contadinelle in fiore, e inoltre, donna senza figli. Come resistere?
- Non mi vorrà difendere la svergognata, caro signor Ari Santos... – tagliò corto il dottor Mauricio Caires. - Una donna onesta è una fortezza inespugnabile.
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