3 febbraio 2019

Gli amori impossibili – Italo Calvino. L'avventura di un automobilista, (1967)

opera di Marc Figueras
Gli amori impossibili – Italo Calvino. L'avventura di un automobilista, (1967)
Eccomi dunque su quest'autostrada che ho percorso centinaia di volte a tutte le ore e in tutte le stagioni ma che non mi era sembrata mai così lunga.
Per meglio dire, mi sembra d'aver perduto il senso dello spazio e quello del tempo: i coni di luce proiettati dai fari fanno sprofondare nell'indistinto il profilo dei luoghi; le cifre dei chilometri sui cartelloni e quelle che scattano nel cruscotto sono dati che non mi dicono niente, che non rispondono all'urgenza delle mie domande su cosa Y sta facendo in questo momento, su cosa sta pensando. Intendeva davvero chiamare Z o era solo una minaccia buttata lì, per ripicca? E se diceva sul serio, l'avrà fatto immediatamente dopo la nostra tele fonata, o avrà voluto pensarci sopra un momento, lasciar sbollire l'arrabbiatura prima di decidere? Z abita come me ad A; ama da anni Y senza fortuna; se lei gli ha telefonato invitandolo, lui certo si è precipitato in macchina a B; quindi anche lui sta correndo su quest'autostrada; ogni macchina che mi sorpassa potrebbe essere la sua, e così ogni macchina che sorpasso io. Assicurarmene è difficile: le macchine che vanno nella mia stessa direzione sono due luci rosse quando mi precedono e due occhi gialli quando le vedo seguirmi nello specchietto retrovisore. Nel momento del sorpasso posso distinguere tutt'al più che tipo di macchina è, e quante persone ci sono a bordo, ma le auto col solo guidatore sono la grande maggioranza, e quanto al modello non mi risulta che la vettura di Z sia particolarmente riconoscibile.
Come se non bastasse, si mette a piovere. Il campo visuale si riduce al semicerchio del vetro spazzolato dal tergicristallo, tutto il resto è oscurità striata o opaca, le notizie che mi vengono da fuori sono solo bagliori gialli e rossi deformati da un vortice di gocce. Tutto quello che posso fare con Z è cercare di sorpassarlo e non lasciare che mi sorpassi, in qualsiasi macchina egli sia, ma non riuscirò a sapere se c'è e qual è. Sento ugualmente nemiche tutte le macchine che vanno in direzione di A: ogni auto più veloce della mia che bussa affannosamente con l'indicatore di direzione nello specchietto per chiedermi strada provoca in me una fitta di gelosia; e ogni volta che davanti a me vedo diminuire la distanza che mi separa dalle luci posteriori d'un rivale, è con un balzo di trionfo che mi getto nella corsia centrale per arrivare da Y prima di lui.

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