14 luglio 2019

da La marchesa di O… - Heinrich Von Kleist

da La marchesa di O… - Heinrich Von Kleist

Poco tempo dopo la famiglia, proprio nei giorni in cui si trovava in casa anche il figlio del comandante, l'ispettore forestale di G..., provò lo strano spavento di sentire un domestico, entrato nella stanza, annunciare la visita del conte F... "Il conte F...!", esclamarono contemporaneamente il padre e la figlia; e lo stupore lasciò tutti senza parole. Il domestico assicurò che aveva visto e sentito bene, e che il conte era già nell'anticamera, in attesa. Il comandante saltò subito in piedi, per aprirgli la porta di persona, ed egli entrò, bello come un giovane dio, un po' pallido in viso. Quando la prima scena di inconcepibile meraviglia fu passata, e il conte ebbe assicurato ai genitori, che ripetevano che lui era morto, di essere proprio vivo, egli si rivolse, con il viso intensamente commosso, alla figlia, e le chiese, prima di ogni altra cosa, come stava. La marchesa rispose: "Benissimo!", e voleva sapere solo in che modo lui era tornato alla vita. Ma lui, insistendo nell'argomento, rispose che lei non gli diceva la verità; il suo viso esprimeva una strana spossatezza, e, se l'apparenza non lo ingannava, doveva essere indisposta e sofferente. La marchesa, convinta dal calore con cui egli disse queste parole, rispose che sì, quella spossatezza, se voleva, poteva essere la traccia di un malessere di cui aveva sofferto qualche settimana prima; ma non aveva più nessun timore che dovesse avere altre conseguenze. Nemmeno lui, rispose il conte avvampando di gioia; e le chiese se voleva sposarlo.
La marchesa non sapeva che cosa pensare di quella dichiarazione.
Guardò, arrossendo sempre più, la madre, quest'ultima, con imbarazzo, guardò il marito e il figlio, mentre il conte si avvicinava alla marchesa e, prendendole la mano, come se volesse baciarla, chiese se lo aveva compreso. Il comandante disse se non voleva accomodarsi, e gli offrì, con gentilezza, ma anche con una certa gravità, una sedia.
La moglie del colonnello disse: "In verità, continueremo a credere che voi siate un fantasma, finché non ci avrete rivelato in che modo siete risorto dalla tomba in cui eravate deposto a P...".
Il conte sedette, lasciando la mano della marchesa, e disse che, incalzato dalle circostanze, era costretto a essere breve: ferito mortalmente al petto, era stato portato a P..., e per molti mesi laggiù aveva disperato di sopravvivere; per tutto quel tempo la signora marchesa era stata il suo unico pensiero, e non poteva descrivere la gioia e il dolore che aveva provato pensando a lei; alla fine, una volta ristabilito, aveva raggiunto l'armata, laggiù aveva provato la più grande inquietudine, e più volte aveva preso la penna, per aprire il suo cuore in una lettera al signor colonnello e alla signora marchesa; improvvisamente era stato inviato a Napoli con dei dispacci, e non sapeva se da lì avrebbe ricevuto l'ordine di continuare per Costantinopoli, o forse avrebbe dovuto andare addirittura a San Pietroburgo; nel frattempo gli era impossibile vivere, senza aver chiarito un'impellente richiesta del suo cuore, e, dovendo passare per M.., non aveva potuto resistere all'impulso di compiere qualche passo a questo scopo; in breve, era suo desiderio essere reso felice dalla mano della signora marchesa, e pregava, nel modo più deferente, più fervido e più urgente, che gli fosse data una risposta benevola.
Il comandante, dopo una lunga pausa, rispose di essere, sì, molto lusingato dalla proposta, se, come non dubitava, era fatta sul serio.
Ma, alla morte del marito, il marchese di O...., sua figlia aveva deciso di non sposarsi una seconda volta. Poiché tuttavia di recente il gesto del signor conte l'aveva così tanto impegnata, non era impossibile che, grazie a questo, la sua decisione subisse un cambiamento in sintonia con i suoi desideri; nel frattempo gli chiedeva, a nome di lei, il permesso di riflettere con calma per qualche tempo.
Il conte assicurò che quella risposta benevola soddisfaceva tutte le sue speranze e che, in altre circostanze, l'avrebbe reso pienamente felice; sentiva tutta la sconvenienza di non accontentarsene, e tuttavia una situazione di urgenza, sulla quale non era in grado di fornire maggiori particolari, lo spingeva a desiderare una dichiarazione più precisa; i cavalli che dovevano portarlo a Napoli erano già attaccati alla carrozza, e pregava nel modo più fervido, se c'era qualcosa in quella casa che poteva parlare in suo favore - e dicendo queste parole guardò la marchesa - di non lasciarlo partire senza una benevola risposta su questo punto.

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