da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Andrè
Il viaggio fa paura: per questo si cerca di arrivare in fretta alla meta, come se la meta ci preservasse dall’unica paurosa certezza che abbiamo: come se il raggiungimento della meta ci preservasse dalla morte.
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Il raccolto dell’anno prossimo sarà sicuramente migliore: gli Dèi sono stati placati e ridaranno carne e ossa e capelli e labbra e pensiero alla vittima sacrificale.
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La presunzione esercitata da persone di potere può commettere errori irreparabili e dannosi per l’umanità. Non riescono a rendersi conto degli errori neppure di fronte alla loro dimostrazione. Costoro sono soltanto simboli di se stessi. Altri, invece, per assoluta presunzione non combinano nulla di buono né per se stessi né per altri.
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Il viaggio fa paura: per questo si cerca di arrivare in fretta alla meta, come se la meta ci preservasse dall’unica paurosa certezza che abbiamo: come se il raggiungimento della meta ci preservasse dalla morte.
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Il raccolto dell’anno prossimo sarà sicuramente migliore: gli Dèi sono stati placati e ridaranno carne e ossa e capelli e labbra e pensiero alla vittima sacrificale.
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La presunzione esercitata da persone di potere può commettere errori irreparabili e dannosi per l’umanità. Non riescono a rendersi conto degli errori neppure di fronte alla loro dimostrazione. Costoro sono soltanto simboli di se stessi. Altri, invece, per assoluta presunzione non combinano nulla di buono né per se stessi né per altri.
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