dipinto di Felice Casorati
Da Un amore – Dino BuzzatiLui cretino: «E che cosa ti diceva quello là di tanto divertente?».
«Niente, lo sai come sono idioti gli uomini… perché sentono che una è ballerina subito si immaginano… Figurarsi se quello là domani mi vede!»
«Perché? non ci vai?»
«Io ci ho naso. Quei tipi così complimentosi non mi piacciono. E poi è un terrone. Però aveva una bella voce, devo dire.»
Antonio la guardò supplichevole. «Su adesso basta, Laide, non fa neanche caldo oggi. Io qui nudo mi prendo un accidente.»
«E aspetta!» fece lei indispettita. E fece un terzo numero.
Telefonò a un terzo recapito, a un quarto, a un quinto, la vocettina si faceva flautata con l’erre ancora più accentuata del solito; e dall’altra parte sembrava che ci fossero tutti uomini giovani, spiritosi, galanti, che avevano fatto l’inserzione sul giornale al solo scopo di appostare le belle ragazzine ingenue senza tetto e bisognose di protezione. Era evidente, ormai, che lei continuava per il gusto di sfottere lui Antonio, di punzecchiarlo, di farlo ingelosire con quelle assurde moine telefoniche.
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