VanGogh - Vegetable Gardens
Sonetto XLII – Pablo Neruda
Radianti giorni cullati dall'acqua marina,
concentrati come l'interno di una pietra gialla
il cui splendore di miele non abbatté il disordine;
preservò la purezza di rettangolo.
Crepita, sì, l'ora come fuoco o api
e verde è il compito di sommergersi nelle foglie,
finché verso l'alto il fogliame
è un mondo scintillante che si spegne e sussurra.
Sete del fuoco, bruciante moltitudine dell'estate
che costruisce un eden con alcune foglie,
perché la terra dal volto oscuro non vuole sofferenze,
ma freschezza o fuoco, acqua o pane per tutti,
e nulla dovrà dividere gli uomini,
altro che il sole o la notte, la luna o le spighe.
concentrati come l'interno di una pietra gialla
il cui splendore di miele non abbatté il disordine;
preservò la purezza di rettangolo.
Crepita, sì, l'ora come fuoco o api
e verde è il compito di sommergersi nelle foglie,
finché verso l'alto il fogliame
è un mondo scintillante che si spegne e sussurra.
Sete del fuoco, bruciante moltitudine dell'estate
che costruisce un eden con alcune foglie,
perché la terra dal volto oscuro non vuole sofferenze,
ma freschezza o fuoco, acqua o pane per tutti,
e nulla dovrà dividere gli uomini,
altro che il sole o la notte, la luna o le spighe.
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