17 agosto 2017

Ciò che nasce con me – Pablo Neruda

Ciò che nasce con me – Pablo Neruda

Canto l’erba che nasce con me
in questo istante libero, i fermenti
del formaggio, dell’aceto, la segreta
fioritura del primo seme, canto
il canto del latte che ora cade
di bianchezza in bianchezza nei capezzoli,
canto le crescite della stalla,
il fresco sterco delle grandi vacche
dal cui aroma volano moltitudini
d’ali azzurre, parlo
senza transizione di ciò che ora succede
al calabrone col suo miele, al lichene
con le sue germinazioni silenziose:
come un tamburo eterno
risuonano le successioni, il passaggio
d’essere a essere, e nasco, nasco, nasco
con ciò che sta nascendo, sono unito
alla crescita, al sordo dintorno
di quanto mi circonda, pullulando,
propagandosi in dense umidità,
in stami, in tigri, in gelatine.

Io appartengo alla fecondità
E crescerò finché crescono le vite:
sono giovane con la gioventù dell’acqua,
sono lento con la lentezza del tempo,
sono puro con la purezza dell’aria,
oscuro col vino della notte
e solo resterò immobile quando sarò
così minerale da non vedere né udire,
da non partecipare a ciò che nasce e cresce.
Quando scesi la selva
per imparare a essere,
foglia per foglia,
estesi le mie lezioni
e appresi a esser radice, fango profondo,
terra silenziosa, notte cristallina,
e a poco a poco ancor più, tutta la selva.

1 commento:

  1. Un pensiero profondo che scende dentro e nutre e sostiene e dà forza e fiducia...

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