La luna perdona- Endre Ady
Acida, mutila, sopra i grandi campi,
forse la decima volta, come maldestro
viandante spogliato, passa la Luna.
Sul suo volto, lo stanco sorriso dei vecchi burloni
e sotto di lei, il campo si alza
con una pena che si perde nei sospiri.
Pianura coperta di ferite, sterile e magra;
d’una luce sommessa, ironica, la Luna
bagna e ribagna il suo corpo sfatto.
Nella gelida luce è disteso un grande morto.
Ma sul suo orlo lontano, timida viandante,
al suo uomo si abbandona una ragazza.
Come se la Morte non fosse mai passata,
la Vita, questo torso spezzato,
alza il suo capo con gioia viperina.
E la Luna, poiché fu inviata in terra
per guardare i baci, ecco, raggia fidente e lieta
e manda il suo perdono per cento colpe mortali.
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