foto di Alberto Angelici - da fotocommunity
Una nota per Holderlin - Pere Gimferrer
Se perdo la memoria, che purezza.
Nell'azzurra merlatura la sera indugia,
trattiene il suo oro in maglie lontanissime,
filtra la luce da un'ultima fessura, si propaga e mi tradisce
come un arco che trema nell'aria accesa.
Cosa aspettava il silenzio? Principi della sera,
quali palazzi calpestò il mio piede, quali nubi
o scogli, quale stellato paese?
Durò più di noi quella rosa morta.
Com'è dolce ascoltare il rumore con cui girano
i pianeti dell'acqua!
Nell'azzurra merlatura la sera indugia,
trattiene il suo oro in maglie lontanissime,
filtra la luce da un'ultima fessura, si propaga e mi tradisce
come un arco che trema nell'aria accesa.
Cosa aspettava il silenzio? Principi della sera,
quali palazzi calpestò il mio piede, quali nubi
o scogli, quale stellato paese?
Durò più di noi quella rosa morta.
Com'è dolce ascoltare il rumore con cui girano
i pianeti dell'acqua!
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