Sotto stretta sorveglianza - Di Vittorio Nel Casellario Politico centrale
«Ci
sono due modi possibili di leggere e interpretare questa imponente mole
di documenti, introdotti e annotati con ammirevole cura da Francesco
Giasi, Fabrizio Loreto e Maria Luisa Righi: due modi che in realtà si
debbono integrare a vicenda», scrive Aldo Agosti nella sua prefazione.
Le carte provenienti dal fascicolo di Giuseppe Di Vittorio nel
Casellario politico centrale da un lato forniscono tanti
preziosi tasselli per la costruzione di una biografia del sindacalista
pugliese che, dai primi passi mossi nella nativa Cerignola nel 1911 sino
alla sua liberazione dal confino a Ventotene, nel 1943, si snoda per
oltre trent'anni. Dall'altra vi si può leggere l'evoluzione delle
politiche repressive dello Stato, liberale prima, fascista poi.
Finalizzate al controllo dei «sovversivi» e alla loro cattura quando
perseguiti dall'autorità giudiziaria, le carte del Ministero
dell'Interno debbono essere ovviamente «interpretate» e lette nel loro
contesto storico. Per questa al lettore sono proposte nove tappe della
biografia politica di Giuseppe Di Vittorio sino al 1943, illustrate da
altrettante introduzioni. Inoltre, i documenti - corrispondenza,
appunti, note della polizia politica, lettere delle ambasciate, dei
prefetti, delazioni di spie e infiltrati, materiale sequestrato - sono
riccamente annotati per chiarire episodi, luoghi e, soprattutto, chi
sono le centinaia di personaggi citati nei documenti me Di Vittorio
incontrò nella sua lunga attività: contadini e sindacalisti, socialisti e
comunisti, repubblicani e giellisti, liberali e anarchici, avversari
politici e persone amatissime, dirigenti e semplici militanti.
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