nella foto Ceydea Sungur
Aria di famiglia – Audre LordeMia sorella ha i miei capelli la mia bocca i miei occhi
e io la credo diffidente.
Quando era giovane, e aperta a ogni febbre
vestita d’oro come un velo di fortuna sul viso
aspettava in ogni pioggia un sogno di luce.
Ma il sole si alzò
bruciandoci gli occhi come cristallo
sbiancando il cielo di ogni promessa e
mia sorella rimase
Nera, senza fortuna né fede
tremante al primo freddo apparire d’amore.
Ho visto il suo oro diventare un arco
dove l’incubo andava a caccia
lungo i portici della notte insonne.
Ora attraverso echi di negazione
lei cammina sul lato sbiancato della ragione.
Segreta ora
mia sorella non aspetta più
né piange l’oro fuggito dal suo letto.
Mia sorella ha la mia lingua
e tutta la mia carne
senza risposta
e la credo diffidente
come una pietra
trad. dal collettivo WiT - Women in Translation
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