Edgar Degas - Due ballerine sul palco, 1874
da Un amore – Dino Buzzati
Vedendole così vicine, prese dall’impegno del lavoro, senza trucchi né code di pavone, così semplici e disadorne, nude più che se fossero nude, Dorigo allora capì improvvisamente il loro segreto, il perché da immemorabili secoli le ballerine fossero il simbolo stesso della femmina, della carne, dell’amore. Il ballo era – egli capì – un meraviglioso simbolo dell’atto sessuale. La regola, la disciplina, la ferrea e spesso crudele imposizione, alle membra, di movimenti difficili e dolorosi, il costringere quei giovani corpi verginali a far vedere le più riposte prospettive in posizioni estremamente tese e aperte, la liberazione delle gambe, del torso, delle braccia nelle loro massime disponibilità: tutto questo era per la soddisfazione del maschio. A cui le ballerine, con impeto, con patimento, con sudore, si abbandonavano. E la bellezza stava appunto in questo appassionato e spudorato abbandono.
Vedendole così vicine, prese dall’impegno del lavoro, senza trucchi né code di pavone, così semplici e disadorne, nude più che se fossero nude, Dorigo allora capì improvvisamente il loro segreto, il perché da immemorabili secoli le ballerine fossero il simbolo stesso della femmina, della carne, dell’amore. Il ballo era – egli capì – un meraviglioso simbolo dell’atto sessuale. La regola, la disciplina, la ferrea e spesso crudele imposizione, alle membra, di movimenti difficili e dolorosi, il costringere quei giovani corpi verginali a far vedere le più riposte prospettive in posizioni estremamente tese e aperte, la liberazione delle gambe, del torso, delle braccia nelle loro massime disponibilità: tutto questo era per la soddisfazione del maschio. A cui le ballerine, con impeto, con patimento, con sudore, si abbandonavano. E la bellezza stava appunto in questo appassionato e spudorato abbandono.
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