dipinto di G. Abakumov
Canzone Autunnale – Federico Garcia LorcaOggi sento nel cuore
un vago tremore di stelle,
ma nell’anima della nebbia
si perde il mio sentiero.
La luce mi tronca le ali
e il dolore della mia tristezza
va bagnando i ricordi
nella fonte dell’idea.
Tutte le rose sono bianche,
sì, bianche come la mia pena,
ma non sono le rose bianche,
perché vi è caduta la neve.
Un tempo ebbero l’iride.
Anche sull’anima nevica.
La neve dell’anima ha
fiocchi di baci e ha scene
sprofondate dentro l’ombra,
o nella luce di chi le pensa.
La neve cade dalle rose
ma quella dell’anima resta,
nell’artiglio degli anni
un sudario diventa.
Si scioglierà la neve
quando verrà la morte a prenderci?
O dopo ci sarà altra neve
e rose ancora più perfette?
E la pace sarà con noi
come Cristo ci insegna?
O non potremo mai
risolvere il problema?
E se l’Amore c’inganna?
Chi animerà le nostre vite
se il crepuscolo ci sprofonda
dentro la vera scienza
del Bene forse inesistente,
del Male che pulsa accanto?
Se la speranza si spegne
e ricomincia Babele,
quale torcia illuminerà
le strade della Terra?
Se l’azzurro è un sogno,
che ne sarà dell’innocenza?
Che ne sarà del cuore
se l’Amore non ha le frecce?
E se la morte è la morte,
che ne sarà dei poeti
e delle cose che dormono
e più nessuno rammenta?
O sole delle speranze!
Acqua chiara! Luna nuova!
Cuore dei bambini!
Anime rudi delle pietre!
Oggi sento nel cuore
un vago tremore di stelle,
e tutte le rose sono
bianche come la mia pena
Novembre 1918, Granada
trad. Renato Bruno
Federico Garcia Lorca – Tutte le poesie, Radici BUR Rizzoli
A cura di Nobert Von Prellwitz
Traduzioni di Lorenzo Blini, Renato Bruno, Nobert Von Prellwitz
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