Edgar Degas Rehearsal hall at the Opéra, rue Le Peletier, 1872
da Un amore – Dino Buzzati
Due volte ancora gli passò davanti, e senza dubbio lo vide, ma era come se vedesse il vuoto.
Poi Vassilievski batté forte un piede e fece un cenno con la destra, la musica del piano si interruppe, era segno che il coreografo concedeva una pausa. Ballerini e ballerine si dispersero.
«No, no, figliole restate qui, solo cinque minuti. Non c’è tempo di andare ai camerini» gridò la direttrice della scuola perché alcune avevano l’aria di volersi allontanare.
Comparve in quel mentre il direttore dell’allestimento scenico. Celebre scenografo, gran signore, si avvicinò a Dorigo complimentandosi per i bozzetti. Usò termini entusiastici, probabilmente esagerati, ma non era ipocrisia, piuttosto il desiderio che Antonio, nuovo dell’ambiente e manifestamente spaesato, si sentisse più a suo agio.
«La ringrazio» disse Antonio. «Lei è molto buono. Sa, è la prima volta che faccio scene così impegnative. Ma conto sul suo aiuto. Alle volte da semplici schizzi buttati là su un foglio di carta voi siete capaci di tirar fuori dei capolavori…»
Due volte ancora gli passò davanti, e senza dubbio lo vide, ma era come se vedesse il vuoto.
Poi Vassilievski batté forte un piede e fece un cenno con la destra, la musica del piano si interruppe, era segno che il coreografo concedeva una pausa. Ballerini e ballerine si dispersero.
«No, no, figliole restate qui, solo cinque minuti. Non c’è tempo di andare ai camerini» gridò la direttrice della scuola perché alcune avevano l’aria di volersi allontanare.
Comparve in quel mentre il direttore dell’allestimento scenico. Celebre scenografo, gran signore, si avvicinò a Dorigo complimentandosi per i bozzetti. Usò termini entusiastici, probabilmente esagerati, ma non era ipocrisia, piuttosto il desiderio che Antonio, nuovo dell’ambiente e manifestamente spaesato, si sentisse più a suo agio.
«La ringrazio» disse Antonio. «Lei è molto buono. Sa, è la prima volta che faccio scene così impegnative. Ma conto sul suo aiuto. Alle volte da semplici schizzi buttati là su un foglio di carta voi siete capaci di tirar fuori dei capolavori…»
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