Ernesto Treccani - Gli innamorati
Approvazione dell’anima - Brenda Dokmah BakomoraSono qui a raccontarti la storia di una donna che si odiava
Non perché fosse povera o brutta
Non perché fosse orfana o senza tetto
Ma si odiava ugualmente
E sono qui a raccontarti la storia di un uomo che odiava la sua vita
Ne temeva ogni singolo momento
Si svegliava ogni giorno con il fardello di questo mondo
Che gli gravava pesante sulle spalle sottili
Avevano tutto
Palazzi, automobili, denaro, qualunque cosa ti venga in mente
Avevano già provato tutto
Droghe, alcol, ecstasy, alpinismo, paracadutismo, ogni pazzesca avventura
Ma erano tristi nell’anima
Il vuoto nel cuore continuava ad allargarsi
Continuavano a versare lacrime appena erano soli
Erano davvero infelici
Ogni passo della loro vita era monitorato dalla società
Dovevano seguire il modello approvato
Conformarsi al sistema di norme e regole della società
La cravatta svolazzante lo soffocava
Quei tacchi altissimi le stroncavano i piedi
Il completo troppo caldo
Il corsetto troppo stretto
Solo per raggiungere l’aspetto approvato di una vera signora
Lei muore di fame
Eppure ogni notte svuota il piatto nella spazzatura perché sa che, anche se non lo rifiutasse il suo corpo, lei stessa lo vomiterebbe nel lavandino, anoressia
Conformità
Lui affoga nell’alcol
Perché le pillole non servono
Non riesce a dormire perché sa che neppure nel sonno può vivere il proprio sogno, ma solo quello di suo padre
Tutto deciso sin dalla nascita
Frequentare una buona scuola, trovare un buon lavoro
Sistemarsi e aver figli
Lei ha dovuto sposarsi per denaro
Lui ha dovuto sposarsi per il potere e la posizione
Niente amore, amore mai, solo dovere
Le voci dicevano che non si poteva trascinare il buon nome della famiglia nel fango
Nessuno dei miei figli sposerà una ballerina
Nessuna delle mie figlie sposerà un comico
Hanno ignorato la costante chiamata del cuore
Lei voleva solo macchiarsi le mani di vernice e dipingere un nuovo mondo in cui fosse libera di volare
Lui voleva solo scrivere dolce dolce poesia
Voleva raccontare la storia della donna africana
La sua bellezza, le sue lotte e la sua forza
Eppure, la vera pittrice era imbottigliata dentro di lei
Il vero scrittore schiacciato dentro di lui
Schiacciato perché la mamma lo vuole medico e il babbo lo vuole ingegnere
Schiacciati finché il loro vero sé è scomparso
e non è rimasto altro per cui vivere
Così sono diventati strani esseri senza anima
Che percorrono la terra tutti variopinti
Ma contano i giorni che li separano dalla morte agognata
Ecco la ricompensa a conformarsi: piaci a tutti tranne che a te stesso
Segui la tua passione
Vivi per te
Non rinunciare ai tuoi sogni per compiacere famiglia o società
Perché sei straordinariamente forte.
Traduzione di Maria Luisa Vezzali
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