Andrew-Wyeth - The Big Oak
Chi
per questo, chi per altro… - Pandelis Bukalas
Prima niente
e niente che continui e spieghi
Un verso sospeso
Il tempo ha divorato parole e struggimento
ha distrutto radice e tronco
Un ramoscello resta vivo
La melodia
Profonda come l’amarezza degli esuli nell’amore
dolce come il bacio sospeso
perché si accresca il desiderio nella speranza
segreta
Chi per questo chi per l’altro.
Così l’antico tra i lirici.
Lo chiamarono Archiloco.
Chi per
questo, chi per altro si riscalda il
cuore.*
Ma chi rallegra e chi guarisce
chi trasforma la bile in miele
chi la ferita abbellisce come fonte
chi è il salvatore chi l’incantatore
La elle Liquida Moltiplicata
Un umile ruscello che all’improvviso
s’infiamma e s’immarina
Una musica come parole magiche come un’erba
plasmata quasi dal nulla
Due o tre lettere
Un canto come la nenia della morte
Questa malia alcuni la chiamano poesia
nella loro lingua
E altri
altro in altre.**
* Verso 2 del fr. 25 (Loeb) di Archiloco
**Verso della
poesia “Verbo l’oscuro” di Odissea Elitis (Elegie
di Oxò-petra, 1981)
Traduzione di Massimo Cazzulo
Da
“Poesia” n. 298, novembre 2014. Crocetti
Editore
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