7 agosto 2018

da “Damasco” – Suad Amiry

dipinto d i Charles Levier  
da “Damasco” – Suad Amiry
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Non c’è da meravigliarsi che le due vicende amorose più eccitanti e pruriginose avessero come sfondo Haifa, porto aperto sul Mediterraneo. Godendo della reputazione di città dove la componente araba e la componente ebraica della popolazione intrattenevano le migliori relazioni, era il centro urbano dove si intrecciavano le storie d’amore più appassionate e non-kāshēr. Oltre a diventare una delle città portuali più attive del Mediterraneo, negli anni trenta e quaranta del secolo scorso Haifa era il nuovo quartier generale della IPC, la compagnia petrolifera irachena. Insieme all’oleodotto costruito nel 1935 per portare il petrolio da Kirkuk a Haifa, in Palestina arrivarono la prosperità e una valanga di pettegolezzi.
Una di queste storie riguardava la moglie del direttore distrettuale di Haifa, la libanese Abla Rubeiz, e l’inglese Mr Stocky, direttore generale della IPC. Secondo le dicerie, scrupolosamente accreditate da Nasir al-Din al-Nashashibi, Mr Stocky non aveva fatto in
tempo a posare lo sguardo sull’affascinante, gioiosa ed espressiva Abla Rubeiz, che già offriva un lavoro al di lei marito, Emile Tamari. Offrendo nel frattempo a quella donna dai capelli neri, dai grandi occhi e dalla carnagione rosea il suo amore stravagante. Poco tempo dopo, Mr Stocky fu incoraggiato a fare un’altra mossa: Mr Tamari sarebbe stato promosso amministratore delegato della IPC e trasferito negli uffici di Tripoli, in Libano. Mentre Emile si toglieva di mezzo accettando la “promozione” del suo capo, Abla rimase a Haifa.
Il salotto mondano di Abla era frequentato da molte celebrità della regione, nonché da tre giovanotti: Wasim Jamal, Nasir al-Din al-Nashashibi e un loro ricco amico, il banchiere libanese Albert Jamal. Tutti e tre erano felicissimi di partecipare (per poi spettegolarne affettuosamente) alle feste di Abla, di cui l’intera città favoleggiava e che si svolgevano nel fastoso giardino di Mr Stocky, affacciato sul porto di Haifa. La Rolls-Royce e la Packard del multimilionario Mr al-Khayat e di Mr Shukri Husni, sindaco di Haifa, si vedevano spesso parcheggiate nel viale d’accesso alla villa di Mr Stocky. Forse ciò che, malgrado l’isolamento della mamma (dalla Palestina non-kāshēr), le rendeva più facile immaginare le feste scatenate di Abla era il fatto che in una casa poco più avanti della sua si dessero delle piccole feste.
La cosa che la mamma aveva visto o, per la precisione, sentito più da presso erano i party sontuosi e chiassosi dati dai suoi vicini, gli Antonius. “Vedi quante persone si raccolgono nel giardino di Kate e George Antonius? Ai ricevimenti organizzati da Abla Rubeiz nel palazzo di Mr Stocky ce ne sono dieci volte tante.” Mentre la mamma apprezzava le visite e la mondana compagnia della siriana Kate, senza dubbio papà gradiva la compagnia, lo scambio intellettuale e le animate discussioni con l’illustre studioso libanese George Antonius, autore di un saggio famoso, The Arab Awakening. The Story of the Arab National Movement. Tuttavia, mentre mamma e papà li conoscevano e li frequentavano di giorno, Wasim aveva avuto modo di interagire con loro durante le lunghe notti. La mamma, come tanti, era affascinata dal contrasto tra ciò che vedeva e viveva insieme a papà durante gli incontri familiari e intellettuali e ciò che Wasim viveva e riferiva del contegno sfrenato di Kate con uomini della sua età o perfino più giovani. “Noi siamo decisamente troppo vecchi per Kate,” diceva ridendo il ventisettenne Nasir al-Din. I frequenti incontri con Wasim trasportavano la mamma in un mondo di favole e di fantasticherie.
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Traduzione di Maria Nadotti

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