Domenico Gnoli - Braid, 1969
XVII • L'emisfero dei tuoi
capelli (da “Lo spleen di Parigi”) – Charles Baudelaire
Lasciami respirare a lungo, ancora e ancora, l'odore dei tuoi
capelli, lascia che io vi immerga il viso come fa l'assetato nell'acqua della
sorgente, e che li scuota con la mia mano come un fazzoletto odoroso per farne
uscire i ricordi nell'aria.
Se tu potessi sapere tutto quello che vedo, tutto quello che
sento, tutto quello che scopro nei tuoi capelli! La mia anima viaggia seguendo
un profumo, come l'anima di altri viaggia seguendo una musica.
Nei tuoi capelli c'è un intero sogno, pieno di vele e alberature;
mari aperti i cui monsoni mi portano verso climi incantati, dove lo spazio è
più azzurro e profondo, dove l'aria ha il profumo dei frutti, delle foglie e
della pelle umana.
Nell'oceano dei tuoi capelli vedo un porto brulicante di canzoni
tristi, di uomini vigorosi dei più diversi paesi, e navi d'ogni forma, le cui
intricate, delicate architetture si stagliano nel cielo immenso, invaso da
un'immobile calura.
Se carezzo i tuoi capelli, ritrovo il languore delle ore passate
su un divano, nella cabina di una bella nave, cullato dal dolce rollio del
porto, tra vasi di fiori e terrine rinfrescanti.
Nella brace dei tuoi capelli, respiro l'odore di tabacco mescolato
all'oppio e allo zucchero; nel buio dei tuoi capelli vedo splendere l'infinito
dell'azzurro tropicale; sulle rive muscose dei tuoi capelli mi inebrio degli
odori mescolati del catrame, del muschio e dell'olio di cocco.
Lasciami mordere ancora le tue trecce pesanti e nere. Quando
prendo a piccoli morsi i tuoi capelli elastici e ribelli, mi sembra di mangiare
ricordi.
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