Gino Severini, L'équilibriste, 1928. Collezione Banca Monte dei Paschi di Siena
Elegia - Kazimierz WierzyńskiLa lupa correva di qui vorace e indoma,
L’acquedotto passava sugli archi di Roma.
Ponti dietro Cesare e legioni fluenti,
Verbena nei campi, nelle arene – serpenti.
Si snodava, bivaccava una folle immane:
Oggi tocco una pietra di ciò che rimane.
Prendete la mia maschera rosa dal vento,
Fissatela a un teatro come ornamento.
Che dall’orbite vuote una lacrima scenda,
Forse la vista riavrò e farà ch’io comprenda.
Forse sussurreranno ancor le labbra immote
Come per Roma perivo in età remote.
Traduzione di Paolo Statuti
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