Mario Tozzi - Tre figure, 1978, Litografia 20 colori cm.60x80
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino
Questa specie
d'appuntamento ridiede ad Amedeo una calma quale egli - ora se ne rendeva conto
– non aveva più conosciuto dacché s'era accorto della presenza della
villeggiante solitaria: ora non aveva più il peso sulla coscienza di dover
intrattenere con quella signora un qualsivoglia rapporto; tutto veniva rimandato
al momento del bagno - bagno che lui avrebbe fatto comunque, anche se non ci
fosse stata la signora - ed ora poteva abbandonarsi senza rimorsi al piacere
della lettura. Tanto da non accorgersi che a un certo punto - mentre non era
ancora arrivato al termine del capitolo - la villeggiante, finita la sigaretta,
s'era alzata e gli s'era avvicinata, per invitarlo al bagno. Vide gli zoccoli e
le gambe dritte poco più in là del libro, risalì con lo sguardo, riabbassò gli
occhi sulla pagina - il sole abbagliava - e lesse in fretta alcune righe,
ritornò a guardare in su e sentì lei: - Non ha la testa che le scoppia? Io mi
tuffo! - Era pur bello restare lì, seguitando a leggere e di periodo in periodo
alzare gli occhi. Ma, non potendo rimandare più, Amedeo fece una cosa che non
faceva mai: saltò quasi mezza pagina, fino alla chiusa del capitolo, che lesse
invece con molta attenzione, e poi s'alzò. - Andiamo! Si tuffa dalla punta?
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