1 dicembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Mario Tozzi - Tre figure, 1978, Litografia 20 colori cm.60x80
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Questa specie d'appuntamento ridiede ad Amedeo una calma quale egli - ora se ne rendeva conto – non aveva più conosciuto dacché s'era accorto della presenza della villeggiante solitaria: ora non aveva più il peso sulla coscienza di dover intrattenere con quella signora un qualsivoglia rapporto; tutto veniva rimandato al momento del bagno - bagno che lui avrebbe fatto comunque, anche se non ci fosse stata la signora - ed ora poteva abbandonarsi senza rimorsi al piacere della lettura. Tanto da non accorgersi che a un certo punto - mentre non era ancora arrivato al termine del capitolo - la villeggiante, finita la sigaretta, s'era alzata e gli s'era avvicinata, per invitarlo al bagno. Vide gli zoccoli e le gambe dritte poco più in là del libro, risalì con lo sguardo, riabbassò gli occhi sulla pagina - il sole abbagliava - e lesse in fretta alcune righe, ritornò a guardare in su e sentì lei: - Non ha la testa che le scoppia? Io mi tuffo! - Era pur bello restare lì, seguitando a leggere e di periodo in periodo alzare gli occhi. Ma, non potendo rimandare più, Amedeo fece una cosa che non faceva mai: saltò quasi mezza pagina, fino alla chiusa del capitolo, che lesse invece con molta attenzione, e poi s'alzò. - Andiamo! Si tuffa dalla punta? 

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