dipinto di Ugo Celada - Ritratto della moglie (dettaglio), olio su tela cm 100 x 165
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino
«Dato che deve
avvenire, avvenga subito!» pensò Amedeo buttandosi avanti col libro in mano, un
dito tra le pagine, ma ciò che lesse in quello sguardo - rimprovero,
commiserazione, scoramento, come gli volesse dire: «Stupido, facciamo anche
così se non c'è che far così, ma non capisci niente neanche tu come gli altri...»
-, cioè quello che non lesse perché negli sguardi non sapeva leggere ma solo
indistintamente avvertì, gli provocò un momento di tale trasporto verso la
donna che, abbracciandola e cadendo insieme a lei sul materassino, volse appena
il capo al libro per vedere che non finisse in mare. Era cascato, invece,
proprio a fianco del materassino, aperto, ma s'erano voltate alcune pagine, e Amedeo,
pur sempre nel trasporto dei suoi abbracci, cercò d'avere una mano libera per
mettere il segnalibro alla pagina giusta: non c'è nulla di più noioso,
volendosi rimettere a leggere in fretta, che dover star lì a sfogliare senza
ritrovare il filo.
L'intesa amorosa era
perfetta. Poteva forse essere protratta più a lungo; ma non era forse stato
tutto fulmineo, in questo loro incontro?
Imbruniva. Giù gli
scogli s'aprivano, a scivolo, in una piccola cala. Adesso lei era discesa là e
stava a mezz'acqua. - Vieni anche tu, facciamo un ultimo bagno... - Amedeo,
mordendosi un labbro, contava quante pagine mancavano alla fine.
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