1 dicembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Georgy Kurasov - Islander, 2001
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Finché poteva, voleva andare avanti nella lettura. Il suo timore era di non riuscire a terminare il romanzo: l'inizio d'una relazione balneare poteva voler dire la fine delle sue calme ore di solitudine, un ritmo completamente diverso che s'impadroniva delle sue giornate di vacanza; e si sa che quando uno è tutto immedesimato nella lettura di un libro, a doverla interrompere per poi riprenderla dopo qualche tempo il più del gusto va perso: ci si dimentica tanti particolari, non si riesce più a entrarci come prima.
Il sole tramontava a mano a mano dietro il prossimo promontorio, e dietro quello dopo, e dietro quello dopo ancora, lasciandoli spogli di colori, in controluce. Dagli anfratti del capo se n'erano andati tutti i bagnanti. Adesso erano soli. Amedeo cingeva le spalle della villeggiante con un braccio, leggeva, le dava dei baci sul collo e sulle orecchie - che gli pareva lei gradisse - e ogni tanto, quando lei si volgeva, sulla bocca; poi tornava a leggere. Forse stavolta aveva trovato l'equilibrio ideale: avrebbe continuato così anche per un centinaio di pagine. Ma fu ancora una volta lei a voler cambiare la situazione. Cominciò a irrigidirsi, quasi a respingerlo, e poi disse: - È tardi. Andiamo via. Io mi vesto.
Questa brusca decisione apriva prospettive tutte diverse. Amedeo rimase un po' disorientato, ma non stette a soppesare il pro e il contro. Era arrivato a un punto culminante del libro, e la frase di lei: «Io mi vesto» appena udita s'era subito tradotta nella sua mente in quest'altra: «Mentre si veste, avrò il tempo di leggere alcune pagine senza interruzione».
Ma lei: - Tieni sollevato l'asciugamano, per favore, - gli disse, dandogli forse per la prima volta del tu, - che nessuno mi veda -. La precauzione era inutile perché la scogliera era ormai deserta, ma Amedeo accondiscese di buon grado, dato che poteva reggere l'asciugamano stando seduto e continuando a leggere il libro che teneva sulle ginocchia.
Di là dell'asciugamano la signora s'era sciolta il reggiseno senza curarsi che lui la guardasse o no. Amedeo non sapeva se guardarla facendo finta di leggere o se leggere facendo finta di guardarla. Provava interesse per l'una e l'altra cosa, ma a guardarla gli pareva di mostrarsi troppo indiscreto, a continuare a leggere troppo indifferente. La signora non praticava il solito sistema delle bagnanti che si rivestono all'aperto, di mettersi prima addosso i vestiti e poi togliersi il costume di sotto; no: ora che era rimasta a petto spogliato si toglieva anche lo slip. Fu allora che per la prima volta ella volse il viso verso di lui: ed era un viso triste, con una piega amara alla bocca, e scuoteva il capo, scuoteva il capo, e lo guardava.

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