Georgy Kurasov - Islander, 2001
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino
Finché poteva, voleva
andare avanti nella lettura. Il suo timore era di non riuscire a terminare il romanzo:
l'inizio d'una relazione balneare poteva voler dire la fine delle sue calme ore
di solitudine, un ritmo completamente diverso che s'impadroniva delle sue
giornate di vacanza; e si sa che quando uno è tutto immedesimato nella lettura
di un libro, a doverla interrompere per poi riprenderla dopo qualche tempo il
più del gusto va perso: ci si dimentica tanti particolari, non si riesce più a
entrarci come prima.
Il sole tramontava a
mano a mano dietro il prossimo promontorio, e dietro quello dopo, e dietro
quello dopo ancora, lasciandoli spogli di colori, in controluce. Dagli anfratti
del capo se n'erano andati tutti i bagnanti. Adesso erano soli. Amedeo cingeva
le spalle della villeggiante con un braccio, leggeva, le dava dei baci sul
collo e sulle orecchie - che gli pareva lei gradisse - e ogni tanto, quando lei
si volgeva, sulla bocca; poi tornava a leggere. Forse stavolta aveva trovato
l'equilibrio ideale: avrebbe continuato così anche per un centinaio di pagine.
Ma fu ancora una volta lei a voler cambiare la situazione. Cominciò a
irrigidirsi, quasi a respingerlo, e poi disse: - È tardi. Andiamo via. Io mi
vesto.
Questa brusca
decisione apriva prospettive tutte diverse. Amedeo rimase un po' disorientato,
ma non stette a soppesare il pro e il contro. Era arrivato a un punto
culminante del libro, e la frase di lei: «Io mi vesto» appena udita s'era
subito tradotta nella sua mente in quest'altra: «Mentre si veste, avrò il tempo
di leggere alcune pagine senza interruzione».
Ma lei: - Tieni
sollevato l'asciugamano, per favore, - gli disse, dandogli forse per la prima
volta del tu, - che nessuno mi veda -. La precauzione era inutile perché la
scogliera era ormai deserta, ma Amedeo accondiscese di buon grado, dato che
poteva reggere l'asciugamano stando seduto e continuando a leggere il libro che
teneva sulle ginocchia.
Di là
dell'asciugamano la signora s'era sciolta il reggiseno senza curarsi che lui la
guardasse o no. Amedeo non sapeva se guardarla facendo finta di leggere o se
leggere facendo finta di guardarla. Provava interesse per l'una e l'altra cosa,
ma a guardarla gli pareva di mostrarsi troppo indiscreto, a continuare a
leggere troppo indifferente. La signora non praticava il solito sistema delle
bagnanti che si rivestono all'aperto, di mettersi prima addosso i vestiti e poi
togliersi il costume di sotto; no: ora che era rimasta a petto spogliato si
toglieva anche lo slip. Fu allora che per la prima volta ella volse il viso
verso di lui: ed era un viso triste, con una piega amara alla bocca, e scuoteva
il capo, scuoteva il capo, e lo guardava.
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