13 aprile 2020

Figurine – Enzo Montano

Figurine – Enzo Montano

Dieci lire una bustina con dentro sogni colorati
dieci eroi con magliette ogni volta diverse
dieci figurine ancora non autoadesive;
leggere per inventare i mille giochi della fantasia
capace ancora di volare sempre più lontano.
Fantasia avevamo in abbondanza e poco altro,
e poi scambi e patteggiamenti all’ombra su un gradino
di una casetta bianca del mio rione che adesso non c’è più
la frana l’ha portata via negli anni sessanta.

Dieci lire in tasca e il cervello colmo di dilemmi
gelato formaggino mortadella o figurine.
Nel negozio buio, un vero bazar, si poteva comprare
olio sfuso petrolio per il lume sale
fialette di benzina candele caramelle
aghi cerniere un milione di altre cose
e le agognate figurine!
Vivido è il ricordo di quel bravo signore
di cui conservo il volto e i modi
apriva il gran cassetto del bancone
mi consegnava la bustina intonsa
ed un sorriso di complicità
io felice a lui le mie dieci lire
con la spiga e l’aratro antico.

L’ansia di scoprire i visi di ragazzi
con le maglie colorate
appena mi lasciava uscire dal negozio.
Toccare il cielo era sfogliare quel tesoro:
questa ce l’ho, questa anche,
che fortuna Ghezzi e anche Dino Sani,
del Milan adesso li ho quasi tutti
poi nel mazzo con le altre per gli interminabili
riti degli scambi, esempi di alta diplomazia.

Mi dai Rivera te ne do dieci e anche Domenghini
Vedi ho Nolè Hamrin e Lodetti mi manca ancora Trebbi.
Se mi dai Sivori ti do venti figurine e anche Salvadore.
Il saputello non mancava mai
ué ma lo sapete che ho trovato addirittura
Haller, Cinesinho e Pizzaballa…
Le trattative di giorni conclusi in un sorriso
e la ricchezza di un amico, nuovo compagno
per quei tempi andati.
Adesso è un altro secolo!

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