Maurizio Catellan - Dito, Piazza degli Affari, Milano
Un pensiero e un saluto col dito medio
Un
pensiero a chi dice di voler collaborare e poi sputa veleno ogni giorno.
Un
pensiero al duo mascherato perennemente in polemica perennemente in
televisione.
Un
pensiero agli sciacalli che passano il tempo a fare propaganda pur nella
tragedia.
Un
pensiero a chi “il nostro è il miglior sistema sanitario”, “non voglio pensare
che cosa sarebbe accaduto se fosse successo al sud”, “noi ci rimbocchiamo le
maniche”; e poi perdono un mese perché ordinano le mascherine a un’azienda che
non esiste più.
Un
pensiero a chi Chiamiamo Bertolaso! il fantasmagorico, lo scintillante,
magniloquente, il supercalifragilistichespiralidoso; noi siamo lombardi, facciamo
precipitevolissimevolmente,
subitaneamente, rapidamente, immantinente in soli sette giorni un ospedale con
seicento letti, cinquecento, quattrocento… forse cinquanta, no ventiquattro,
per adesso dodici…
Un
pensiero a chi dopo circa un mese inaugura, con tanto di spumante e
assembramento di persone, l’ospedale della Fiera di Milano, quello do seicento
posti, ridotto a dodici e solo dopo l’inaugurazione si accorge che non ci sono
i medici per farlo funzionare, sigillo all’ennesimo capolavoro leghista nella
Sanità lombarda quasi del tutto privatizzata.
Un
pensiero a chi indossa la mascherina anche quando fa la conferenza stampa per
proteggere il microfono sperando che continuino ad indossarla per sempre
risparmiandoci i loro ghigni.
Un
pensiero al triste figuro, responsabile assoluto di tutti i grossolani errori
della giunta leghista che regge la Lombardia e che, finché tutto andava bene,
tutto andava bene ed era merito suo, adesso che emergono le sue incapacità la
colpa è degli altri.
Un
pensiero a chi “dal governo centrale abbiamo avuto solo briciole” salvo poi scoprire
che la sua regione ha avuto più di tutti. “Altro che briciole da Roma. Lo Stato
paga, la Regione decide acquisti e distribuzione. I dati richiamano Fontana e
Gallera alle loro responsabilità”. Dichiara Massimo De Rosa, consigliere
regionale del Movimento 5 Stelle.
Un
pensiero a chi soccombe nell’impietoso paragone con l’Emilia Romagna. Lì si
lavora sul serio e senza chiacchiere. Lì costruiscono ospedali in due giorni
senza conferenze, brindisi e inaugurazioni. Lì fanno i tamponi casa per casa.
Lì risolvono i problemi senza gridare al lupo al lupo.
Un
pensiero a chi distribuisce mascherine col logo di partito e sbraita
continuamente cose senza senso.
Un
pensiero allo sciacallo che si traveste continuamente, quello che adesso è in
cerca di una tonaca e parla di madonne, chiese, rosari…
Un
pensiero a chi, come denuncia l’UNEBA (Unione azionale istituzioni e iniziative
di assistenza sociale) con delibera di giunta regionale numero XI/2906, 8 marzo
2020, chiedeva alle Ats, le aziende territoriali della sanità, di individuare
nelle case di riposo dedicate agli anziani strutture autonome per assistere
pazienti Covid 19 a bassa intensità.
Un
pensiero ai giornalisti del nord, quelli che fanno le pulci al mondo intero ma
non vedono quello che accade intorno a loro.
Un
pensiero a chi "Il 90% dei morti è nelle regioni del nord. Cosa può
esserci di diverso?
Persone
più ligie, che vanno tutte a lavorare?"
Un
pensiero a tutti gli altri longobardi che inopinatamente amministrano le bella
Lombardia, ma mi fermo qui perché la lista sarebbe troppo lunga.
Infine
un abbraccio ai lombardi che hanno la sventura di avere questi imbecilli a
guidarli in una tragedia immane. Un abbraccio a tutte le persone che lavorano
per noi, un abbraccio alle famiglie delle vittime, un saluto alle donne e agli
uomini che ci hanno lasciato e, purtroppo, continuano a lasciarci.
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