dipinto di Konstantin Razumov
Rubens il partigiano e altri racconti – Enzo Montano
da “La biancheria” […]
«Indossava delle sottilissime mutandine rosse» disse uno che lavorava
alla Sip «ma sottilissime, tanto sottili da ritenersi inutile velo, e
non solo per la fantasia, di pizzo traforato con piccoli disegni
cachemire ricamati, in sovrapposizione, di un colore appena più scuro
per richiamare l’amaranto del tailleur. La signora
marchese e donna di gusto, mai avrebbe potuto indossare della
biancheria dai colori dissonanti: quello che portava di sotto richiamava
quello di sopra».
«Addirittura!» esclamò un giovane studente della
Federico II «Voi dovreste farvi assumere presso l’osservatorio spaziale,
perchè sareste un inarrivabile scopritore di stelle, non solo, ma anche
di meteoriti, di quelle più piccole che gli altri riescono a vedere
solo quando si abbattono davanti ai loro piedi o sulla testa. Voi
scoprireste anche le stelle inesistenti e per ogni stella un’intera
galassia. Certo e che per bloccare la vostra fantasia penetrante neanche
basterebbero settecento coperte, ma di quelle grosse, imbottite non di
cotone ma di lana d’acciaio fitta fitta. E pure in quel caso, sono
convinto, che qualcosa riuscireste comunque a scorgerla.
Il
dipendente della società telefonica ascoltava il giovane decantare le
sue indubbie e dimostrate qualità di osservatore con un’espressione
soddisfatta.
«Voi avete la vista più portentosa del mondo signore»
riprese lo studente «se in una frazione di secondo avete visto tutto
quello che avete raccontato, voi riuscite a vedere anche le stelle in un
mezzogiorno d’agosto».
[…]
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