2 novembre 2017

da Inno ad Artemide – Callimaco

Pompeo Batoni - Diana e Cupido
da Inno ad Artemide – Callimaco

(…)
Ridendo assentì il padre e le rispose,
carezzandola: Se mi partorissero
le dèe creature simili, pochissimo
avrei pensiero di Era, che si adira
per gelosia. Le cose che mi chiedi
e di cui ti accontenti, eccoti, figlia.
Altre cose più grandi darà il padre:
trenta città, non una sola torre,
trenta città ti donerò per giunta
che nessun altro dio celebreranno,
ma solo te, dicendosi di Artemide;
molte città sul continente ed isole
con altri da dividere, ed in tutte
altari vi saranno per Artemide
e boschi sacri, e tu sarai custode
delle strade e dei porti. Così detto
confermò con il capo le parole.
E la fanciulla andò sul monte Bianco,
nell'isola di Creta, su cui crescono
chiome di boschi, e andò di lì all'Oceano.
E numerose ninfe per sé scelse
tutte di nove anni, tutte ancora
bambine che non portano cintura
ed il fiume Cerato era ben lieto
e lieta Tethi, che le loro figlie
mandavano alla figlia di Letò
come compagne. Quindi alla ricerca
si recò dei Ciclòpi. Li raggiunse
nell'isola di Lipari (oggi Lipari
ma allora si chiamava Meligunide)
che stavano alle incudini di Efesto
intorno ad una massa incandescente.
Un gran lavoro urgeva; fabbricavano
un abbeveratoio per i cavalli
a Poseidone. Furono atterrite
le ninfe nel vedere i mostri orrendi,
che parevano i vertici dell'Ossa
(a tutti la pupilla di un sol occhio,
grande come uno scudo ricavato
da quattro cuoi di bue, lanciava sguardi
terrificanti sotto il sopracciglio),
e quando il suono cupo dell'incudine
udirono echeggiare fortemente
e il gran vento dai mantici soffiato
e il pesante ansimare dei Ciclòpi.
Ne risonava l'Etna, la Trinacria
ne risonava, sede dei Sicani,
ne risonava la vicina Italia
e un gran rimbombo rimandava Cirno,
quando i martelli alzando sulle spalle
e battendo con ritmo ininterrotto,
dalla fornace, il rame che bolliva
o il ferro, con gran forza sospiravano.
Perciò mancò il coraggio alle Oceanine
di vederli di fronte e di ascoltare
il cupo suono, senza aver timore.
Non c'è da vergognarsi: anche le figlie
non più tanto piccine dei beati
non li vedono senza raccapriccio.
(…)

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