6 novembre 2017

La suora gitana – Federico Garcia Lorca

opera di Italo Petreni
La suora gitana – Federico Garcia Lorca

                             a José Moreno Villa
Silenzio di calce e mirto.
Malve fra le erbe sottili.
La suora ricama viole
su una tela paglierina.
Dentro la grigia lumiera,
i sette uccelli del prisma.
Ruglia la chiesa lontana
come un orso a pancia in su.
Come ricama! E che grazia!
Sulla tela paglierina,
lei voleva ricamare
fiori di sua fantasia.
Che girasoli e magnolie,
tutti di nastri e lustrini!
Che zafferani e che lune,
sulla tovaglia di altare!
Cinque cedri si addolciscono
nella cucina adiacente.
Le cinque piaghe di Cristo
tagliate ad Almerìa.
Dentro gli occhi della suora
due cavallerizzi in sella.
Un suono ultimo e sordo
le sbottona la camicia,
nel guardare nubi e monti
per desolate distanze,
si va incrinando il suo cuore
di zucchero e melissa.
Oh! Che ripida pianura
con venti soli su in alto.
Che fiumi rizzati in piedi
scorge la sua fantasia!
Ma continua coi suoi fiori,
mentre in piedi, nella brezza,
la luce gioca sull’alta
scacchiera della grata.

Traduzione di Valerio Nardoni
da Federico Garcia Lorca, Nuda canta la notte, a cura di Valerio Nardoni
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti

Nessun commento:

Posta un commento