dipinto di Kimberly Dow
da “Il canto di Penelope” - Margaret Atwood(…)
8
Entra il Coro.
Se fossi una principessa. Canzone popolare
[Eseguita dalle ancelle con l’accompagnamento di violino e fischietto.]
Prima ancella
Se fossi una principessa d’oro e argento adorna,
e amata da un eroe, mai da vecchiezza
sarei colpita ma, libera e lieta,
come sua sposa ovunque me ne andrei!
Coro
Veleggia veleggia, mia bella signora,
sull’onda agitata.
Sul fondo l’acqua è nera come tomba.
Affonderai con la barchetta azzurra?
È la speranza che ci tiene a galla.
Seconda ancella
Io servo, io porto, io ascolto e obbedisco,
nel dire si trascina il mio tempo;
sorrido, m’inchino, le lacrime agli occhi
preparo per gli altri giacigli di piume.
Terza ancella
O dèi o profeti, la sorte mutate,
d’un giovane eroe voglio esser la sposa!
L’eroe non arriva, né ora né mai la vita è fatica, la morte il mio fato.
Coro
Veleggia veleggia, mia bella signora,
sull’onda agitata.
Sul fondo l’acqua è nera come tomba.
Affonderai con la barchetta azzurra?
È la speranza che ci tiene a galla.
[Le ancelle s’inchinano.]
Melanto dalle belle gote, raccogliendo il denaro dal pubblico
Grazie, signore. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.
traduzione di G. Aurelio Privitera
Se fossi una principessa. Canzone popolare
[Eseguita dalle ancelle con l’accompagnamento di violino e fischietto.]
Prima ancella
Se fossi una principessa d’oro e argento adorna,
e amata da un eroe, mai da vecchiezza
sarei colpita ma, libera e lieta,
come sua sposa ovunque me ne andrei!
Coro
Veleggia veleggia, mia bella signora,
sull’onda agitata.
Sul fondo l’acqua è nera come tomba.
Affonderai con la barchetta azzurra?
È la speranza che ci tiene a galla.
Seconda ancella
Io servo, io porto, io ascolto e obbedisco,
nel dire si trascina il mio tempo;
sorrido, m’inchino, le lacrime agli occhi
preparo per gli altri giacigli di piume.
Terza ancella
O dèi o profeti, la sorte mutate,
d’un giovane eroe voglio esser la sposa!
L’eroe non arriva, né ora né mai la vita è fatica, la morte il mio fato.
Coro
Veleggia veleggia, mia bella signora,
sull’onda agitata.
Sul fondo l’acqua è nera come tomba.
Affonderai con la barchetta azzurra?
È la speranza che ci tiene a galla.
[Le ancelle s’inchinano.]
Melanto dalle belle gote, raccogliendo il denaro dal pubblico
Grazie, signore. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.
traduzione di G. Aurelio Privitera
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