dipinto di Kenton Nelson
Pagina quattordici: giovedì. La parola - Rodolfo Hasler L’ultima parola proviene dall’alto e discende
come la rugiada sui tetti. Fermarsi per sentire
il tempo e non morire di morte certa. Devi udire,
è solo una parola diretta a te che arriva da qualche
ingrato luogo. Se non l’ascolti non sarà tua,
fuggirà nel tratto di matita affilata, nella putrida pozza
ammassata dall’oblio. Si congiungono due corone dorate
che pesano sulla tua testa e il boccone dolce che ti farà
assaggiare più del conto fino a toccarti, dove,
solo eloquenza, l’impressione di comprendere
tutte le lingue, non sai se devi frugare
per paura della spossatezza. All’improvviso il bordo
della pagina bianca.
il tempo e non morire di morte certa. Devi udire,
è solo una parola diretta a te che arriva da qualche
ingrato luogo. Se non l’ascolti non sarà tua,
fuggirà nel tratto di matita affilata, nella putrida pozza
ammassata dall’oblio. Si congiungono due corone dorate
che pesano sulla tua testa e il boccone dolce che ti farà
assaggiare più del conto fino a toccarti, dove,
solo eloquenza, l’impressione di comprendere
tutte le lingue, non sai se devi frugare
per paura della spossatezza. All’improvviso il bordo
della pagina bianca.
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