Dipinto di Omar Ortiz
Ride l'azzurro celeste - Fedor TjutcevRide l'azzurro celeste
bagnato dal temporale notturno,
E fra i monti serpeggia rugiadosa
La fresca striscia della valle.
Solo a metà degli alti monti
Le nebbie coprono i pendii,
Come celesti rovine
Di palazzi creati dall' incanto.
Due occhi conoscevo, oh, che occhi!
Quanto li amassi, Dio soltanto sa!
Da quella notte d'incanto e di passione
strappare non potevo il cuore mio.
In quello sguardo arcano che la vita
a nudo metteva fino all'osso,
tremenda era la pena che sentivo,
profonda coglievo la passione!
Triste era il respiro suo, assorto
all'ombra fitta delle ciglia:
languido come il piacere,
fatale come lo è il tormento.
E in quegli istanti prodigiosi
mai m'accade di incontrare
gli occhi suoi senza turbamento
o senza lacrime d'amore.
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