Felice Casorati - Nudo disteso che legge (1943)
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino
Però il ritorno a
riva, l'aiutarsi a salire, l'asciugarsi, lo strofinarsi a vicenda le spalle,
finì per creare una specie
d'intimità, cosicché ad Amedeo parve che adesso tornarsene a stare per conto
suo sarebbe stato sgarbato. - Bè, - disse, - mi metterò qui a leggere; vado a
prendere il libro e il cuscino -. A leggere, aveva badato bene d'avvertire. E
lei: - Sì, bravo, anch'io fumo una sigaretta e leggo un po’ «Annabella» -.
Aveva con sé un giornaletto di quelli femminili, e così entrambi poterono stare
a leggere ognuno per suo conto. La voce di lei gli giunse come una goccia
fredda sulla nuca, ma diceva soltanto: - Perché sta lì sul duro? venga sul
materassino che le faccio posto -. La proposta era gentile, sul materassino si
stava comodi e Amedeo acconsentì volentieri. Stavano sdraiati lui in un senso e
lei nell'altro. Lei non parlava più, sfogliava quelle pagine figurate e Amedeo
riuscì a immergersi tutto nella lettura. Il sole era quello d'un tramonto che
tarda, quando il caldo e la luce quasi non scemano ma appena restano dolcemente
attutiti. Il romanzo che Amedeo leggeva era a quel punto in cui i più grossi
segreti dei personaggi e dell'ambiente sono svelati, e ci si muove in un mondo familiare,
e si è raggiunta una specie di parità, di confidenza tra l'autore e il lettore,
e si va avanti insieme, e non si smetterebbe mai.
Sul materassino di
gomma si potevano anche fare quei piccoli movimenti di cui gli arti hanno
bisogno per non restare intorpiditi, e una gamba di lui, in un verso, venne a
combaciare con una gamba di lei, in un altro. A lui questo non dispiaceva, e ce
la tenne; a lei si vede neanche, perché neppure lei si mosse.
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