opera di Andrew Wyeth
Che
questo non sia più dinanzi a me - Rainer Maria Rilke
Che questo non sia più dinanzi a me
da cui distante oso volgere il viso:
strade aperte, cielo, terre – e il
sorriso
di nessun volto caro che le confonda.
Tutta la pena dei possibili amori
giorno e notte ho sentito tornare:
confusi un tempo e remoti, ma uguali
nel rifiutarmi una gioia serena.
Nessuna notte futura più dolce
sarà di quella notte lontana,
quando allo sguardo di noi rassegnati
ogni discordia di nuovo fu piana.
Accanto a lei innamorata nel sonno
forse il distacco sembrava più lieve.
Il male per questo dolce volere
dell’amica che dorme, una donna.
Quando ogni cosa che soli ci ha avuti
stupiva come di un tradimento, –
ora tu sai che la candela brucia
se per angoscia il tuo lume si è
spento
Sempre di nuovo, benché sappiamo il
paesaggio d’amore
e il breve cimitero con i suoi tristi
nomi
e il pauroso abisso silente, dove per
gli altri
è la fine: torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi, ci
posiamo
sempre, di nuovo, tra i fiori contro
il cielo.
traduzione di Giaime Pintor
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