Vermeer-La lattaia
Andando a vedere Vermeer – Gabriella Sicacammino per la dritta via ch’era Pia
all’ombra di Bernini increspato
e del Borromini circolare.
gli angeli volano in cerchio con le nubi
le nubi in cerchio volano con gli angeli
su Roma di cenere grigia
si sente il suono classico del girare in tondo.
Prova a dipingere
di lettere una pagina bianca
il giovane uomo seduto all’organo
come lo vedi ogni giorno
che misterioso ti guarda calmo calmo
nello splendore di una camicia bianca
e che non potrà svanire.
Ora se puoi raffigurati
la ragazza dagli orecchini tintinnanti
pieni di energia sonora
e la veste luminosa e aranciata
in un ambiente domestico olandese
sfolgorante ti guarda negli occhi
accanto a un corteggiatore che la guarda.
Ora fai scendere dalla cornice
in casa la donna dritta in piedi
che ti guarda pensando al passato
con un filo di perle al collo
pure come nuvole bianche nel cielo
vaporose come fumo
forse sei proprio tu con quelle perle.
La mirabile grazia di pinta di vie
dove non appaiono montagne
né scrosci d’acqua
insegna ad amare ciò che sta intorno
qui a Roma come Delft o a Defi
e il classico suono
la pietra l’enigma e la pazienza.
Strizzare la spugna rossa imbevuta
di sangue dei martiri
nella spenta grandezza dell’impero
questo è il bagliore nativo dell’oscurità
è il bianco paradiso che ci spetta
così meditando, a ritroso
per la dritta via ch’era Pia cammino.
Da “Poesia” n. 290, febbraio 2014. Crocetti Editore
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