dipinto di Paul Schulenburg
Cammino di croci – Fernando PessoaXI
No, non sono io che descrivo. Io sono la tela
E, occulta, una mano colora in me qualcuno.
Ho inserito l’anima nella trama in cui la si perde
E i miei inizi si sono trasformati in Fine.
Che importanza ha la noia che gela al fondo di me,
E l’autunno leggero, e i fasti, e l’avorio
E poi la congruenza dell’anima che veleggia
Nel raso con cui sono tessuti i baldacchini sognati?
Disseminato… E l’ora, un ventaglio, si ferma…
E la mia anima è un arco al cui fondo vi è il mare
Il disgusto? Il dolore? La vita? Il sogno? Si lascia…
Allora aprendo le sue ali al di sopra del Rinascere,
Quest’ombra desertificata dall’alzarsi in volo già iniziato
Torna a battere le ciglia nella campagna abbandonata…
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