dipinto di Thomas Saliot
Sonetto LXXIV – Pablo NerudaLa strada bagnata dall'acqua d'Agosto
brilla come tagliata in piena luna,
in piena chiarità della mela,
a metà della frutta dell'autunno.
Nebbia, spazio o cielo, la vaga rete del giorno
cresce con freddi sogni, suoni e pesci,
il vapore dell'isole combatte la regione,
palpita il mare sulla luce del Cile.
Tutto si concentra come il metallo, si occultano
le foglie, l'inverno maschera la sua stirpe
e solo ciechi siamo, senza fine, solamente.
Solamente soggetti all'alveo cauto
del movimento, addio, del viaggio, della strada:
addio, cadono le lacrime della natura.
Trad. Giuseppe Bellini
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