Vado tra le
pallottole,
accanto
cammina la mia Leggenda,
essa non
morirà.
Vado lungo
una valle di scuro pianto,
lungo
possenti paesaggi di disperazione.
Chiamo i
morti e i vivi,
si alzano,
i vivi
simili ai morti, così senza forza,
i morti
simili ai vivi, così minacciosi.
Non sanno
parlare, non hanno
volto. Io
sono
il loro
volto, la lingua ardente
della loro
gola.
Vado tra le
pallottole,
la mia
Leggenda procede accanto,
ha il muso
di leonessa,
sei ali
come sei cascate
di vittoria.
Quando cadrò
strada facendo,
la sua
pesante patetica scarpa
oltrepasserà
il cadavere
come cosa
irrilevante.
Andrà non
trattenuta
con la gola
di un toro,
da questa
gola scaturirà
ieratico un
canto
su di me.
La mia
Leggenda
condurrà i
morti e i vivi
più lontano
di me.
Traduzione di Paolo Statuti
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