Scena con figure rosse su vaso greco - V secolo a.C.
Sermone del Diavolo – Pier Paolo Pasolini
Il
bolero di velluto
il tuo
volto innocente
che la
barba fa spento…
Perché
mi guardi muto?
Sono il
Diavolo , è vero,
ma tu
non mi temi:
il tuo
aspetto timido
è
dunque insincero.
Posso
farti peccare
mormorando:
Tu hai
ventiquattr’anni…
Ahi,
eccoti
tentennare.
E
incomincia il peccato:
prendi
il ritratto in mano
di
Radiguet, o a Gozzano
pensi
accigliato.
Vai
allo specchio e guardi
me, il
Diavolo, ch’alza
nella
lucida stanza
il noto
capo e arde.
Sei
vecchio perché godi
del tuo
volto fanciullo…
ma
bimbo nell’azzurro
vezzo
dei tuoi modi.
Quale
coscienza! quale
arte
nell’ingannarti!
Ti
scegli ambo le parti
indi
alzi le spalle.
Fanciullo,
sei un mostro,
fai le
cose in famiglia
coi
rimorsi, e ti appigli
a
remore astruse.
Ma lo
sai (mi diverto)
lo sai
e nondimeno
non ti
poni alcun freno,
ogni
varco t’è aperto.
da Pier Paolo Pasolini, Versi dal paese dell’anima.
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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