Le tre Grazie di Antonio Canova, dettaglio
L’illecito – Pier Paolo Pasolini
Quando
tu mi hai capito,
e, non
incoerente,
mio
cinico innocente,
gusti
il frutto proibito.
Sei un
crudo fanciullo
che,
ancora, ha meraviglia
tradendo
la famiglia
nei
suoi ingenui trastulli!
No, non
ti rassegni
a
saperti per sempre
nelle
appartate tenebre
dove
non hai ritegni.
(A uno
dei tuoi sogni
pensa …
a Bologna, a Idria…
il
sogno in cui tua madre
infila
i tuoi calzoni…
Pensa
alla precoce
pena di
te fanciullo
fisso
nel folle azzurro
d’asiatici
oceani.
Ma oggi
stesso, o m’inganno?
vedendo
d’improvviso
un
corpo, un caldo viso
morivi
al cieco affanno.)
È
inutile: non vedi
lo
smorto compromesso?
Sii
dunque l’ossesso
che non
cerca rimedi.
L’illecito
t’è in cuore
e solo
esso vale,
ridi
del naturale
millenario
pudore.
da Pier Paolo Pasolini, Versi dal paese dell’anima.
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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