Tjalf Sparnaay - De moorkop, 2009
da Nel giardino del diavolo - Stewart Lee Allen
La cioccolata del re
C’erano due cose che il marchese de Sade chiedeva con maggiore insistenza durante la sua forzata permanenza nei sotterranei della Bastiglia. La prima era la sostituzione dei falli
di mogano che egli puntualmente rompeva nei suoi tentativi di autoerotismo. L’altra era “la cioccolata… nera come il culo del diavolo”. Il nobile francese considerava questi due articoli complementari perché la cioccolata ricaricava il suo liquido seminale e, insieme a quei durissimi membri di legno, gli permetteva di raggiungere i suoi dieci orgasmi quotidiani. Non a caso fu un’orgia a base di sesso e gatti a nove code, irrorati di cioccolata, a trascinarlo in prigione. Ma la sua vera colpa, come vedremo, fu di dispensare la cioccolata, meglio nota come theobroma, o cibo degli dèi, alle classi inferiori e alle donne.
La cioccolata del re
C’erano due cose che il marchese de Sade chiedeva con maggiore insistenza durante la sua forzata permanenza nei sotterranei della Bastiglia. La prima era la sostituzione dei falli
di mogano che egli puntualmente rompeva nei suoi tentativi di autoerotismo. L’altra era “la cioccolata… nera come il culo del diavolo”. Il nobile francese considerava questi due articoli complementari perché la cioccolata ricaricava il suo liquido seminale e, insieme a quei durissimi membri di legno, gli permetteva di raggiungere i suoi dieci orgasmi quotidiani. Non a caso fu un’orgia a base di sesso e gatti a nove code, irrorati di cioccolata, a trascinarlo in prigione. Ma la sua vera colpa, come vedremo, fu di dispensare la cioccolata, meglio nota come theobroma, o cibo degli dèi, alle classi inferiori e alle donne.
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