Michelangelo Merisi (Caravaggio) - Narciso 1597/1599, olio su tela, cm 112 x 92, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
Il narciso e la rosa – Pier Paolo Pasolini
Non
Narciso, lo specchio
brilla nel verdecupo
prato della mia morta
fanciullezza di lupo…
brilla nel verdecupo
prato della mia morta
fanciullezza di lupo…
Buona
sera, Demonio,
mi ascolti sorridendo?
Ma non aprire bocca,
ho capito, mi arrendo.
mi ascolti sorridendo?
Ma non aprire bocca,
ho capito, mi arrendo.
Parlavo
dello specchio
che null’altro è che luce
pura, riflessa – nido
di poetici echi.
che null’altro è che luce
pura, riflessa – nido
di poetici echi.
No,
Narciso non c’entra,
s’è guardato abbastanza;
e, una volta tanto,
posso affrontarti intrepido.
s’è guardato abbastanza;
e, una volta tanto,
posso affrontarti intrepido.
Sogno
o indífferenza
o memoria, non so,
l’argenteo specchio splende
nel nero prato solo.
o memoria, non so,
l’argenteo specchio splende
nel nero prato solo.
Mi
soggíoga il suo raggio
vespertino che fruga
immoto nella mesta
ombra del paesaggio.
vespertino che fruga
immoto nella mesta
ombra del paesaggio.
Vieni,
caro Demonio,
e contempliamo insieme
l’assenza di Narciso
nell’argento del sogno.
e contempliamo insieme
l’assenza di Narciso
nell’argento del sogno.
Non
imperversa il riso
nella tua bocca odiosa?
Ebbene, amico, cogli
nell’orto una rosa.
nella tua bocca odiosa?
Ebbene, amico, cogli
nell’orto una rosa.
Moralità
o poesia
o bellezza, non so,
protendo questa rosa
a rispecchiarsi sola.
o bellezza, non so,
protendo questa rosa
a rispecchiarsi sola.
da Pier Paolo Pasolini, Versi dal paese dell’anima.
Corriere
delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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