dipinto di Vincent Giarrano
la respinta – Amalia Guglielminetti
In te fu sospettata la nemica
subdola, quella ch'arti e audacie aduna
a irretir l'ingannevole fortuna
d'amore, e nelle sue reti s'intrica.
Fosti respinta. Come una mendica
che insista nel suo chiedere, importuna,
fosti respinta. E tu ben taci: niuna
parola esiste che il tuo male dica.
Non ti fu vista la tua morte in viso.
Si rinchiuse il tuo cuor pieno di strida.
Su se stesso piegò, come un ucciso.
Pur, s'addolcì benigna la ripulsa.
Di pietà si velò la voce infida...
Come ride la tua bocca convulsa!
subdola, quella ch'arti e audacie aduna
a irretir l'ingannevole fortuna
d'amore, e nelle sue reti s'intrica.
Fosti respinta. Come una mendica
che insista nel suo chiedere, importuna,
fosti respinta. E tu ben taci: niuna
parola esiste che il tuo male dica.
Non ti fu vista la tua morte in viso.
Si rinchiuse il tuo cuor pieno di strida.
Su se stesso piegò, come un ucciso.
Pur, s'addolcì benigna la ripulsa.
Di pietà si velò la voce infida...
Come ride la tua bocca convulsa!
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