dipinto di Matt Abraxas
da “Gli amori difficili”. L'avventura di una moglie, (1958). Italo Calvino
(…)
Era entrato un operaio. Ordinò un cicchetto.
- Alla salute di tutti quelli che si svegliano presto, - disse alzando il bicchiere, - soprattutto delle belle signore -. Era un uomo non giovane, dall'aria allegra.
- Alla sua salute, - disse Stefania, gentile.
- Al mattino presto ci si sente i padroni del mondo, - disse l'operaio.
- E alla sera no? - chiese Stefania.
- Alla sera si ha troppo sonno, - disse lui, - e non si pensa a niente. Se no guai...
- Io al mattino penso tanti accidenti uno in fila all'altro, - disse il barista.
- Perché prima del lavoro ci vuole una bella corsetta. Se facesse come me che vado in fabbrica con la bici a motore, con l'aria fredda che corre sul viso...
- L'aria caccia i pensieri, - disse Stefania.
- Ecco che la signora mi capisce, - fece l'operaio. - E se mi capisce dovrebbe bere un grappino con me.
- No, grazie, non bevo, davvero.
- Al mattino è quello che ci vuole. Due grappini, maestro.
- Non bevo, sul serio, beva lei alla mia salute e mi fa piacere.
- Non beve mai?
- Bè, alle volte alla sera.
- Vede? Ecco l'errore.
- Se ne fa tanti, di errori...
- Alla sua salute, - e l'operaio mandò giù un bicchierino e poi un altro. - Uno e uno due. Vede, le spiego...
Stefania era sola, lì in mezzo a quegli uomini, a quegli uomini diversi, e discorreva con loro. Era tranquilla, sicura di sé, non c'era niente che la turbasse. Questo era il fatto nuovo di quella mattina. Uscì dal bar per vedere se avevano aperto il portone. Anche l'operaio uscì, inforcò la bici a motore, calzò i guantoni. - Non ha freddo? - chiese Stefania. L'operaio si batté sul petto; mandava un rumore di giornali. - Ho la corazza -. E poi in dialetto: - Addio, signora -. Anche Stefania salutò in dialetto, e lui partì.
Stefania capì che era successo qualcosa da cui non poteva più tornare indietro. Questo suo nuovo modo di stare in mezzo agli uomini, il nottambulo, il cacciatore, l'operaio, la faceva diversa. Era stato questo il suo adulterio, questo stare sola in mezzo a loro, così, alla pari. Di Fornero non si ricordava neanche più.
Il portone era aperto. Stefania R. rincasò in fretta in fretta. La portinaia non la vide.
(…)
Era entrato un operaio. Ordinò un cicchetto.
- Alla salute di tutti quelli che si svegliano presto, - disse alzando il bicchiere, - soprattutto delle belle signore -. Era un uomo non giovane, dall'aria allegra.
- Alla sua salute, - disse Stefania, gentile.
- Al mattino presto ci si sente i padroni del mondo, - disse l'operaio.
- E alla sera no? - chiese Stefania.
- Alla sera si ha troppo sonno, - disse lui, - e non si pensa a niente. Se no guai...
- Io al mattino penso tanti accidenti uno in fila all'altro, - disse il barista.
- Perché prima del lavoro ci vuole una bella corsetta. Se facesse come me che vado in fabbrica con la bici a motore, con l'aria fredda che corre sul viso...
- L'aria caccia i pensieri, - disse Stefania.
- Ecco che la signora mi capisce, - fece l'operaio. - E se mi capisce dovrebbe bere un grappino con me.
- No, grazie, non bevo, davvero.
- Al mattino è quello che ci vuole. Due grappini, maestro.
- Non bevo, sul serio, beva lei alla mia salute e mi fa piacere.
- Non beve mai?
- Bè, alle volte alla sera.
- Vede? Ecco l'errore.
- Se ne fa tanti, di errori...
- Alla sua salute, - e l'operaio mandò giù un bicchierino e poi un altro. - Uno e uno due. Vede, le spiego...
Stefania era sola, lì in mezzo a quegli uomini, a quegli uomini diversi, e discorreva con loro. Era tranquilla, sicura di sé, non c'era niente che la turbasse. Questo era il fatto nuovo di quella mattina. Uscì dal bar per vedere se avevano aperto il portone. Anche l'operaio uscì, inforcò la bici a motore, calzò i guantoni. - Non ha freddo? - chiese Stefania. L'operaio si batté sul petto; mandava un rumore di giornali. - Ho la corazza -. E poi in dialetto: - Addio, signora -. Anche Stefania salutò in dialetto, e lui partì.
Stefania capì che era successo qualcosa da cui non poteva più tornare indietro. Questo suo nuovo modo di stare in mezzo agli uomini, il nottambulo, il cacciatore, l'operaio, la faceva diversa. Era stato questo il suo adulterio, questo stare sola in mezzo a loro, così, alla pari. Di Fornero non si ricordava neanche più.
Il portone era aperto. Stefania R. rincasò in fretta in fretta. La portinaia non la vide.
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