Cagnaccio di San Pietro - La Lettera olio su tela 1925 cm 139×134,5
Filomena e Francesca intanto lavavano, stiravano e riponevano nei cesti lenzuola, tovaglie e asciugamani di Mosè che, come ogni anno, l’autunno precedente erano stati riportati ad Agrigento per paura dell’umidità; Caterina, dal canto suo, aveva preparato sacchi di legumi, pacchi di zucchero, tè, caffè, pasta, riso e lanne di tonno sott’olio e acciughe salate sufficienti per un popolo. La valigia dei vestiti da campagna miei e di Chiara era pronta da tempo, e così i giochi e i libri da portarci, nonché la provvista di cerotti, bambagia e acqua ossigenata preparata da Giuliana per le nostre immancabili ferite.
Era come se fossimo in procinto di avventurarci in un luogo sperduto all’altro capo della Sicilia, da cui, per l’intera durata della villeggiatura, sarebbe stato impossibile raggiungere un centro abitato.
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