La
sonorità del tribuno non era di Gramsci; il suo discorso sembrava venire
direttamente dal cervello, non da polmoni e gola. Aveva scritto Gobetti su “La
rivoluzione liberale”, all’indomani delle elezioni d’aprile: “Se Gramsci
parlerà a Montecitorio vedremo probabilmente i deputati fascisti raccolti e
silenziosi a udire la sua voce sottile ed esile e nello sforzo di ascoltare
parrà loro di provare un’emozione nuova di pensiero. La dialettica di Gramsci
non protesta contro i brogli o le truffe ma ne documenta, dalle pure altezze
dell’idea hegeliana, la insopprimibile necessità per un governo borghese”.
Parole profetiche. “Mentre Gramsci parlava”, ricorda Velio Spano, “tutti i
deputati si erano riversati sui banchi dell’estrema sinistra, per udirne meglio
la debole voce inflessibile. Una grande fotografia pubblicata da un giornale
romano mostrava il capo del governo fascista con la mano tesa dietro l’orecchio
in uno sforzo d’attenzione”. Calmo Gramsci analizzava la sostanza di classe
della massoneria* e del fascismo**. E ne traeva una prima conseguenza:
“Il fascismo lotta
contro la sola forza efficientemente che la borghesia avesse in Italia, per
soppiantarla nella occupazione dei posti che lo Stato dà ai suoi funzionari. La
rivoluzione fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad
un altro personale.
MUSSOLINI: Di una
classe ad un’altra, com’è avvenuto in Russia, come avviene normalmente in tutte
le rivoluzioni, come noi faremo metodicamente…
GRAMSCI: È una
rivoluzione solo quella che si basa su una nuova classe. Il fascismo non si
basa su nessuna classe che non fosse già al potere…
MUSSOLINI: Ma se gran
parte dei capitalisti ci sono contro, ma se vi cito dei grandissimi capitalisti
che ci votano contro, che sono all’opposizione, i Motta, i Conti…
FARINACCI: E
sussidiano i giornali sovversivi!
MUSSOLINI: L’Alta
Banca non è fascista, voi lo sapete!
Era
facile per Gramsci obiettare che il fascismo si preparava appunto al
compromesso con le forze non ancora assorbite nel sistema:
Il fascismo non è
riuscito completamente ad attuare l’assorbimento di tutti i partiti nella sua
organizzazione. Con la massoneria ha attuato la tattica politica del noyautage, poi il sistema terroristico
dell’incendio delle logge; e infine impiega oggi l’azione legislativa per cui
determinate personalità dell’Alta Banca e dell’alta burocrazia finiranno per
l’accodarsi ai dominatori per non perdere il loro posto; ma con la massoneria,
il Governo fascista dovrà venire a un compromesso. Come si fa quando un nemico
è forte? Prima gli si rompono le gambe, poi si fa il compromesso in condizioni
di evidente superiorità. […] Perciò, noi diciamo che in realtà la legge è fatta
specialmente contro le organizzazioni operaie. Domandiamo perché da parecchi
mesi a questa parte senza che il Partito Comunista sia stato dichiarato
associazione a delinquere, i carabinieri arrestano i nostri compagni ogni
qualvolta li trovano riuniti in numero di almeno tre…
MUSSOLINI: Facciamo
quello che fate in Russia…
GRAMSCI: In Russia ci
sono delle leggi che vengono osservate: voi avete le vostre leggi…
MUSSOLINI: Voi fate
delle retate formidabili. Fate benissimo!
GRAMSCI: In realtà
l’apparecchio poliziesco dello Stato considera già il Partito Comunista come
un’organizzazione segreta.
MUSSOLINI: Non è
vero!
GRAMSCI: Intanto si
arresta senza nessuna imputazione specifica chiunque sia trovato in una
riunione di tre persone, soltanto perché comunista, e lo si butta in carcere.
MUSSOLINI: Ma vengono
presto scarcerati. Quanti sono in carcere? Li peschiamo semplicemente per
riconoscerli.
GRAMSCI: È una forma
di persecuzione sistematica, che anticipa e giustificherà l’applicazione della
nuova legge. Il fascismo adotta gli stessi sistemi del governo Giolitti. Fate
come facevano nel Mezzogiorno i mazzieri giolittiani che arrestavano gli
elettori di opposizione… per conoscerli.
UNA VOCE: Ce ne è
stato un caso solo. Lei non conosce il Meridione.
“Sono
meridionale”, rispose subito Gramsci. Le continue interruzioni gli impedivano
di svolgere un discorso linearmente. Sempre però riusciva a ritrovare il filo.
Poiché la massoneria
passerà in massa al partito fascista e ne costituirà un tendenza, è chiaro che
con questa legge voi sperate di impedire lo sviluppo di grandi organizzazioni
operaie e contadine. Questo è il valore reale, il vero significato della legge.
Qualche fascista ricorda ancora nebulosamente gli insegnamenti dei suoi vecchi
maestri, di quando era rivoluzionario e socialista, e crede che una classe non
possa rimanere tale permanentemente e svilupparsi fino alla conquista del potere,
senza che essa abbia un partito ed una organizzazione che ne riassuma la parte
migliore e più cosciente. C’è qualcosa di vero, in questa torbida perversione
reazionaria degli insegnamenti marxisti.
Ma
nella situazione data, era poi certo che la disgregazione dei partito operai avrebbe
ricacciato indietro per sempre le forze del proletariato italiano? A chi gli
aveva gridato “Lei non conosce il Meridione, il deputato sardo diceva adesso:
In Italia il
capitalismo si è potuto sviluppare in quanto lo Stato ha premuto sulle
popolazioni contadine, specialmente nel Sud. Voi oggi sentite l’urgenza di tali
problemi, perciò promettete un miliardo per la Sardegna, promettete lavori
pubblici e centinaia di milioni in tutto il Mezzogiorno; ma per fare opera
seria e concreta dovreste cominciare col restituire alla Sardegna i 100-150
milioni di imposte che ogni anno estorcete alla popolazione meridionale… Ogni
anno lo Stato estorce alle regioni meridionali una somma di imposte che non restituisce
in nessun modo, né con servizi di nessun genere… Somme che lo Stato estorce
alle popolazioni contadine meridionali per dare una base al capitalismo dell’Italia
settentrionale. Su questo terreno delle contraddizioni del sistema
capitalistico italiano, si formerà necessariamente,, nonostante tutte le leggi
repressive,, nonostante le difficoltà di costituire grandi organizzazioni, l’unione
degli operai e dei contadini contro il nemico comune. Voi potete “conquistare
lo Stato”, potete modificare i codici, voi potete cercar di impedire alle
organizzazioni di esistere nella forma in cui sono esistite fino adesso: non
potete prevalere sulle condizioni obiettive in cui siete costretti a muovervi.
Voi non fate che costringere il proletariato a ricercare un indirizzo diverso
da quello fin’oggi più diffuso nel campo dell’organizzazione di massa. Ciò noi
vogliamo dire al proletariato e alle masse cittadine, da questa tribuna: che le
forze rivoluzionarie italiane non si lasceranno schiantare, che il vostro
torbido sogno non riuscirà a realizzarsi.
L’aula
rumoreggiava. Per Gramsci era l’esordio, ed anche il commiato. Mai più avrebbe
parlato da quel banco. Si racconta, ma non si hanno in proposito testimonianze
dirette, che Mussolini, vedendolo subito dopo alla bouvette della Camera, gli andasse incontro con la mano tesa, per
felicitarsi del suo discorso, Gramsci continuò a sorbire il caffè. Ignorando la
mano che gli veniva tesa.
*
“Dato il modo in cui si è costituita l’Italia in unità, data la debolezza
iniziale della borghesia capitalistica
italiana, la massoneria è stata l’unico partito reale ed efficiente che la
classe borghese ha avuto per lungo tempo.”
**
“La prima istintiva e spontanea parola d’ordine del fascismo, dopo
l’occupazione delle fabbriche, è stata questa: ‘I rurali controllano la
borghesia urbana che non sa essere forte contro gli operai’.”
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