da "La chimera" - Sebastiano Vassalli
«Cosa farai? - domandò Antonia. - Dove andrai?»Rosalina si riavvolse le bende intorno alle mani piagate. Fece una smorfia, alzò lespalle: e Antonia, che fino a quel momento l'aveva considerata «una grande»,s'accorse da quel gesto che aveva voglia di piangere. Ma durò un attimo. «Andrò inun'altra città, - disse la ragazza. - Almeno per il momento e per togliermi d'attorno:forse a Casale, o a Pavia... Farò la puttana: cos'altro credi che possiamo fare nellavita, noialtre esposte?» Alzò le spalle. Storse il viso, in un sorriso un po' forzato cheavrebbe voluto essere spavaldo; prese il mento di Antonia con due dita, la costrinsead alzare gli occhi. Scoppiò a ridere. La bambina cominciava a sentirsi a disagio perquei discorsi che la turbavano ed anche un po' per quel modo di fare dellacompagna; ma Rosalina le parlava senza più guardarla, e non ci fece caso. «Anchevoi che adesso siete piccole, - le disse, - nella vita farete le puttane, o le bestie dalavoro: non c'è scampo! Per quanti rosari abbiate recitato, e per quante comunioniabbiate fatto! Tutte le favole ché vi raccontano le monache, fuori di qui non hanno ilminimo valore. La Madonna, le Sante, la verginità... Tutte scemenze!» Scosse la20
testa. Disse ad Antonia: «Del resto, loro stesse sono le prime a non crederci... Ma sifarebbero ammazzare piuttosto di dirvi che, come donne e come esposte, la solacosa che xi aiuterà ad affrontare il mondo è quell'affare che avete tra le gambe. Li c'é la Provvidenza, quella vera, l'unica che ci viene in aiuto anche quando il mondointero ci è contro! Tutto il resto sono storie: non mi credi?» Buttò indietro la testa,rise ancora, poi con la mano fasciata diede un colpetto sul grembiule di Antonia, nelpunto dove approssimativamente doveva esserci la Provvidenza. Ritornò seria.Mormorò: «Quella è l'unica risorsa che madre natura ci ha dato quando ci ha fattonascere esposte, e gran parte della nostra vita dipende dall'uso che sappiamo farne,dai retta a una che il mondo l'ha già visto e ha capito come funziona! Ti ridurrannouna polpetta se cercherai di affrontare il mondo come dicono le suore! Finiraimartire subito, te lo dico io! Anche loro, del resto, le cornacchie: ci hai mai pensatoperché sono venute a chiudersi qua dentro?Spose di Dio... I miei coglioni! Sono qui perché nessuno le ha volute, o perchédovevano nascondere i panni sporchi sotto il grigio dell'abito, o per qualche altromotivo che nemmeno mi interessa sapere! Io me le ricordo ai tempi di suor Anna, leOrsoline di San Michele: c'era un viavai tra Novara e la Pia Casa che con quest'altrasuperiora, brutta com’è, non ci sarebbe stato di sicuro! Uomini di tutte le razze:spagnoli, piemontesi, milanesi, perfino un moro c'è venuto, una volta... Si puòsapere cosa ti prende? Ehi, tu: sta' ferma!»Antonia improvvisamente s'era buttata su di lei, le dava pugni, le tirava i capelli.«Non è vero niente! Sono tutte bugie! Tu sei cattiva!,Singhiozzava: «Vuoi farmi andare all'Inferno! Io non ti ascolto!»Si faceva un segno di croce dopo l'altro e guardava la compagna: se era ilDiavolo, doveva sparire! Rosalina fece una smorfia: «Che cretina!» S'alzò in piedi;allora Antonia corse all'uscio, tenendosi le mani premute sulle orecchie per nonsentire più quello che l'altra le diceva, le mostrò la lingua in segno di irrisione.Minacciò: «Guarda che chiamo suor Clelia! Le racconto tutto!»
«Cosa farai? - domandò Antonia. - Dove andrai?»Rosalina si riavvolse le bende intorno alle mani piagate. Fece una smorfia, alzò lespalle: e Antonia, che fino a quel momento l'aveva considerata «una grande»,s'accorse da quel gesto che aveva voglia di piangere. Ma durò un attimo. «Andrò inun'altra città, - disse la ragazza. - Almeno per il momento e per togliermi d'attorno:forse a Casale, o a Pavia... Farò la puttana: cos'altro credi che possiamo fare nellavita, noialtre esposte?» Alzò le spalle. Storse il viso, in un sorriso un po' forzato cheavrebbe voluto essere spavaldo; prese il mento di Antonia con due dita, la costrinsead alzare gli occhi. Scoppiò a ridere. La bambina cominciava a sentirsi a disagio perquei discorsi che la turbavano ed anche un po' per quel modo di fare dellacompagna; ma Rosalina le parlava senza più guardarla, e non ci fece caso. «Anchevoi che adesso siete piccole, - le disse, - nella vita farete le puttane, o le bestie dalavoro: non c'è scampo! Per quanti rosari abbiate recitato, e per quante comunioniabbiate fatto! Tutte le favole ché vi raccontano le monache, fuori di qui non hanno ilminimo valore. La Madonna, le Sante, la verginità... Tutte scemenze!» Scosse la20
testa. Disse ad Antonia: «Del resto, loro stesse sono le prime a non crederci... Ma sifarebbero ammazzare piuttosto di dirvi che, come donne e come esposte, la solacosa che xi aiuterà ad affrontare il mondo è quell'affare che avete tra le gambe. Li c'é la Provvidenza, quella vera, l'unica che ci viene in aiuto anche quando il mondointero ci è contro! Tutto il resto sono storie: non mi credi?» Buttò indietro la testa,rise ancora, poi con la mano fasciata diede un colpetto sul grembiule di Antonia, nelpunto dove approssimativamente doveva esserci la Provvidenza. Ritornò seria.Mormorò: «Quella è l'unica risorsa che madre natura ci ha dato quando ci ha fattonascere esposte, e gran parte della nostra vita dipende dall'uso che sappiamo farne,dai retta a una che il mondo l'ha già visto e ha capito come funziona! Ti ridurrannouna polpetta se cercherai di affrontare il mondo come dicono le suore! Finiraimartire subito, te lo dico io! Anche loro, del resto, le cornacchie: ci hai mai pensatoperché sono venute a chiudersi qua dentro?Spose di Dio... I miei coglioni! Sono qui perché nessuno le ha volute, o perchédovevano nascondere i panni sporchi sotto il grigio dell'abito, o per qualche altromotivo che nemmeno mi interessa sapere! Io me le ricordo ai tempi di suor Anna, leOrsoline di San Michele: c'era un viavai tra Novara e la Pia Casa che con quest'altrasuperiora, brutta com’è, non ci sarebbe stato di sicuro! Uomini di tutte le razze:spagnoli, piemontesi, milanesi, perfino un moro c'è venuto, una volta... Si puòsapere cosa ti prende? Ehi, tu: sta' ferma!»Antonia improvvisamente s'era buttata su di lei, le dava pugni, le tirava i capelli.«Non è vero niente! Sono tutte bugie! Tu sei cattiva!,Singhiozzava: «Vuoi farmi andare all'Inferno! Io non ti ascolto!»Si faceva un segno di croce dopo l'altro e guardava la compagna: se era ilDiavolo, doveva sparire! Rosalina fece una smorfia: «Che cretina!» S'alzò in piedi;allora Antonia corse all'uscio, tenendosi le mani premute sulle orecchie per nonsentire più quello che l'altra le diceva, le mostrò la lingua in segno di irrisione.Minacciò: «Guarda che chiamo suor Clelia! Le racconto tutto!»
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