pittura romana - Orfeo ed Euridice
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke2
XVIII
Danzatrice, tu che traduci
transiti d'effimero nel passo: come l'offristi!
E nel finale il vortice, questo albero in movimento,
non prendeva in suo possesso tutto l'anno già trascorso?
Non fiorì d'improvviso la sua cima di silenziose
avvolta nello sciame del tuo primo vibrare?
E su di lei non era sole, estate, calore,
quel calore che effondevi innumerevole?
Il tuo albero dell'estasi non portava, non portava
forse anche i suoi quieti frutti: la brocca che striata
matura e la rotondità già matura del vaso?
E nelle immagini: non resta forse il segno
che il tratto scuro del tuo sopracciglio
ai bordi della svolta rapido imprimeva?
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